Nei giorni scorsi il nostro giornale ha voluto prontamente informare i lettori su un aspetto molto particolare, - settoriale potremmo dire - della guerra in Ucraina. Siamo entrati in contatto con i più importanti esponenti dell’avvocatura ucraina. Non poteva essere diversamente per il quotidiano degli avvocati. La presidente dell’Uba (Ukrainian bar association), Anna Ogrenchuk, ha accolto subito l’invito a farsi intervistare. La testimonianza da Kiev, che si appresta a difendersi con tutti i mezzi possibili dall’invasione russa, è stata tanto toccante quanto lucida. Gli avvocati ucraini non si sono fermati: continuano a lavorare su più fronti, è proprio il caso di dirlo. Hanno attivato una linea telefonica per i cittadini che intendono recarsi all’estero con i figli minori, ma, soprattutto, stanno raccogliendo le prove, anche con l’utilizzo dell’app “eyeWitness to Atricities”, per inchiodare Putin e il suo cerchio magico per future incriminazioni davanti ai Tribunali internazionali. L’attivismo dell’Uba è testimoniato dai continui aggiornamenti sulle pagine social, in particolare LinkedIn. Ieri un post che ci ha fatto molto piacere. È stato richiamato un passaggio dell’intervista di qualche giorno fa: «L’Uba non smette di funzionare. La nostra priorità in questi giorni è sensibilizzare la comunità internazionale con un appello ad utilizzare tutti gli strumenti legali possibili per proteggere l'Ucraina e il suo popolo. Siamo molto grati per il grande sostegno fornito dagli Stati Uniti d'America, dalle Istituzioni dell'Unione europea e dai governi dei singoli Paesi. Tuttavia, in questa fase, la guerra e i crimini non solo non si fermano, ma diventano anche più violenti. Le azioni della Russia rappresentano una minaccia per il mondo intero. Ecco perché sono necessarie ulteriori misure per ripristinare il rispetto del diritto internazionale. Lo ha dichiarato Anna Ogrenchuk, presidente dell'UBA, managing partner LCF Law Group, in un'intervista al quotidiano italiano Il Dubbio».