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«Con riferimento alle recenti notizie di cronaca e alle connesse dichiarazioni riportate dalla stampa negli ultimi giorni, l’Ordine Avvocati Milano richiama l’attenzione sulla rilevanza dei fondamentali canoni deontologici - e prima ancora di civiltà giuridica - che presidiano il giusto processo, anche nelle sue fasi di indagine, e il ruolo dell’avvocato». Lo scrive in una nota il Coa di Milano in riferimento alla vicenda giudiziaria che vede coinvolto Leonardo Apache La Russa, figlio di Ignazio, attuale presidente del Senato.
«In questo senso, il difensore - nei rapporti con gli organi di informazione - deve sempre ispirarsi a criteri di equilibrio e misura, nel rispetto dei doveri di discrezione e riservatezza, senza mai rivelare notizie coperte dal segreto di indagine (art. 18 c.d.f.): si tratta di un principio inderogabile, al quale va necessariamente ricollegato l’ulteriore caposaldo di ogni ordinamento democratico - il principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza - che rappresenta per l’Avvocatura una garanzia processuale irrinunciabile, essenza stessa dell’attività difensiva» si legge nella nota.
«L’Ordine invita, pertanto, i propri iscritti a mantenere una condotta che sia - formalmente e sostanzialmente - rispettosa delle suddette norme deontologiche».