«Il Consiglio Nazionale Forense – dice Giovanna Ollà segretario del Cnf e penalista del Foro di Rimini - condivide le preoccupazioni espresse dall’avvocatura in merito alla recente circolare del Dap che invita i professionisti a non inviare comunicazioni ai propri assistiti attraverso l’utilizzo di flussi informatici. Stupisce questa “controtendenza” della amministrazione penitenziaria alla informatizzazione delle comunicazioni in un contesto nel quale il contatto fra difensore e indagato o imputato è di fatto ostacolato proprio dalla condizione di privazione della libertà personale».

Il Consiglio Nazionale Forense, che proprio ad avvio della nuova consiliatura ha incontrato il Garante per le persone detenute, è sempre stato sensibile ai diritti delle persone private della libertà personale, e fra questi vi rientra sicuramente la garanzia, ovviamente nel rispetto dell’Ordinamento Penitenziario, del necessario contatto con il mondo esterno e soprattutto con il difensore che non può essere ostacolato da alcuna burocrazia ovvero dalla carenza di risorse.

Il Presidente del Cnf, Francesco Greco, assicura che «interverrà quindi con il Dap chiedendo la revoca della circolare, in modo che il flusso di comunicazioni telematiche fra difensore e parte assistita detenuta, modalità peraltro già attiva in alcune realtà penitenziarie, possa essere ripristinata al fine di consentire la necessaria celerità dei contatti attinenti lo stesso esercizio della difesa tecnica».