Nell’epoca dell’approdo dell’IA nella professione forense, del dibattito anche aspro sulla separazione delle carriere si rischia di perdere il contatto con la realtà, a partire dalla domanda di giustizia dei cittadini. Quanto sta avvenendo nel circondario del Tribunale di Napoli Nord è emblematico: sembra che lo Stato, anziché rafforzare la propria presenza, sia disposto a farsi da parte. Se in alcune parti del Paese si mira ad aprire nuovi uffici giudiziari, altrove si va in direzione opposta per mancanza di spazi idonei e personale.

Il 20 ottobre scorso, il Presidente facente funzioni del Tribunale di Napoli Nord, Francesco Todisco, ha reiterato la proposta di soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano di Napoli. Il motivo di questa presa di posizione (qualcuno la chiama resa)? Le inadempienze dei Comuni consorziati chiamati a garantire l’apertura del presidio, le carenze organizzative e le criticità strutturali. L’Ufficio del Giudice di Pace è stato istituito in forma consorziata tra i Comuni di Marano di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Villaricca, Qualiano, Calvizzano e Giugliano in Campania e serve un territorio con una popolazione di circa 350mila abitanti. l procedimenti civili pendenti sono più di 80mila.

L’avvocatura locale è insorta. «L’eventuale soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano di Napoli – dice Gianluca Lauro, presidente del Coa di Napoli Nord comporterebbe un grave pregiudizio per i cittadini, gli avvocati e per la funzionalità complessiva della giurisdizione, aggravando le difficoltà di accesso alla giustizia con un ulteriore sovraccarico per l’unico ufficio ministeriale sito in Aversa, che già versa in una condizione di gravissima sofferenza a causa della inadeguatezza della pianta organica. Basti pensare alla assoluta insufficienza sia di Giudici di Pace che di personale amministrativo. Quest’ultima circostanza, tra l’altro, ben nota anche al ministero della Giustizia, ha determinato un procedimento di interpello della Corte d’Appello di Napoli per l’applicazione di cinque amministrativi presso l’Ufficio di Aversa, indispensabili a garantire il minimo funzionamento dello stesso, di cui ad oggi, nonostante la sua conclusione da diversi mesi, non si hanno ancora notizie».

Secondo il presidente Lauro, «le irregolarità gestionali e gli inadempimenti dei Comuni consorziati non possono giustificare la chiusura di un presidio di legalità in un territorio complesso, dove il ruolo dello Stato deve essere rafforzato e non ridotto». Eppure, in merito agli aspetti puramente economici della nuova convenzione del dicembre di due anni fa per la gestione associata dell’Ufficio del Giudice di pace di Marano di Napoli, non sembrerebbero pendenti situazioni di morosità. Il ministro della Giustizia a inizio anno ha dichiarato di sostenere l'iniziativa promossa dagli enti comunali interessati in funzione del mantenimento dell'Ufficio del Giudice di Pace di Marano di Napoli. Ad aggravare la situazione non sono solo gli spazi insufficienti degli uffici, ma anche quelli destinati ad archiviare le decine di migliaia di fascicoli e la mancanza di risorse umane.

Sulla netta presa di posizione del presidente del Tribunale di Napoli Nord, Gianluca Lauro lancia l’allarme e spera che ci siano dei ripensamenti: «La soppressione di un Ufficio giudiziario in un’area già segnata da fenomeni di criminalità organizzata e instabilità amministrativa rappresenterebbe una ritrazione della presenza dello Stato, in netto contrasto con l’interesse pubblico. Le disfunzioni organizzative sono di natura amministrativa e possono essere superate mediante interventi di coordinamento delle Autorità preposte». Di qui alcune decisioni del Coa di Napoli Nord. Tra queste la proclamazione dello stato di agitazione e la proposta, in alternativa alla soppressione, con l’intervento diretto del ministero della Giustizia, affinché prenda in carico l’Ufficio garantendone il funzionamento.

«Chiediamo anche – conclude il presidente Lauro - l’adozione da parte di via Arenula delle procedure tendenti alla ministerializzazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano, in considerazione dell'enorme carico di lavoro, della popolazione servita e dell'elevatissima e sempre crescente richiesta di giustizia, con la costituzione di un tavolo tecnico permanente tra il Tribunale di Napoli Nord, il ministero della Giustizia, i Comuni consorziati e il Consiglio dell’Ordine».