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In vista dell’edizione 2023 del torneo “Dire e Contraddire” si è tenuto presso il Consiglio nazionale forense un corso per la formazione degli avvocati che avranno l’importante compito di preparare gli studenti protagonisti del progetto. L’iniziativa ha come obiettivo la valorizzazione della parola, senza tralasciare lo “strumento” della persuasione utile non solo nella professione forense, ma anche nella vita di tutti i giorni. L’avvocatura intende fornire ai giovani, guidati e seguiti dagli avvocati degli Ordini forensi, le tecniche di una comunicazione efficace ed efficiente attraverso la capacità di argomentare e controargomentare. Il tutto all’insegna dei valori della democrazia, dei diritti e dei doveri. Insomma, si fa un piccolo investimento sul futuro dei giovani con la speranza che tra loro possano emergere abili oratori nel campo forense. Le giornate di formazione tenutesi a Roma, nella sede del Cnf, si sono articolate in tre sessioni e hanno avuto un docente d'eccezione: l’attore e regista teatrale Massimo Cimaglia. Ampio spazio è stato rivolto alla "interpretazione", agli esercizi di improvvisazione, alla respirazione corretta, all’impostazione della voce e uso del diaframma, alla modulazione della voce e al controllo del volume e del tono. Ai formatori sono state, inoltre, fornite nozioni su come realizzare una postura corretta, come usare adeguatamente la mimica, la mimica facciale, il controllo del volto e l’espressività. Lo scorso anno “Dire e Contraddire”, nato da un’idea dell’avvocato Vincenzo Di Maggio (consigliere Cnf), ha coinvolto sedici città italiane, altrettanti Ordini degli avvocati e trentasette istituti scolastici. Da via Del Governo Vecchio l’auspicio è che nel nuovo anno possano aumentare il numero delle scuole e quello dei Coa coinvolti. Daniela Giraudo, coordinatrice delle commissioni Diritto di famiglia ed Educazione alla legalità, sottolinea il valore della formazione degli avvocati che seguiranno da vicino gli studenti partecipanti al torneo. «Sono stati due giorni molto coinvolgenti», dice al Dubbio. «Per questo – aggiunge - ringrazio Massimo Cimaglia e i colleghi e le colleghe che hanno saputo mettersi in discussione e farsi guidare per apprendere spunti utilissimi da utilizzare nella preparazione dei ragazzi per il torneo. Questi ultimi sono bravissimi e ci hanno sempre stupito per la maturità e la preparazione dimostrate nelle dispute, ma ci sembrava avessero bisogno di uno stimolo ulteriore, utile a far apprezzare ancora di più l'importanza dell'elemento scenico. Il doverci cimentare in un campo tanto distante dalla nostra professione ha unito il gruppo dei colleghi e delle colleghe, e anche i nostri imbarazzi si sono sciolti nel comune desiderio di affrontare questa avvincente sfida. Davvero un ottimo incipit per la nuova edizione che partirà nel 2023». Secondo Angela Mazzia, ideatrice del torneo con Vincenzo Di Maggio, il laboratorio costituisce «il coronamento della formazione svolta in questi anni con i referenti territoriali». «Una formazione – afferma - che, partendo da Aristotele e Cicerone, è stata incentrata sull'inventio, dispositio, elocutio e memoria, con un attento approfondimento della dialettica eristica e delle regole della disputa di Schopenhauer. Questa la strada per riconnetterci e trasmettere agli studenti la magia alchemica ed emancipativa del linguaggio e trasferire loro le competenze necessarie per cimentarsi con efficacia ed efficienza nella scherma argomentativa». “Dire e Contraddire” si muove nel segno della continuità e con obiettivi sempre più ambiziosi da raggiungere. L’avvocata Caterina Lopreiato considera la formazione dei giorni scorsi un ulteriore arricchimento dello «straordinario percorso intrapreso già da qualche tempo con la partecipazione al torneo del Cnf». «La Commissione organizzatrice del progetto – evidenzia Lopreiato - ha offerto ai referenti dei Coa di tutta Italia l’occasione di incontrarsi e confrontarsi, di rinsaldare rapporti e favorirne di nuovi, di formare una squadra consapevole di essere “le gambe” sulle quali viaggiano i progetti di educazione alla legalità. L’avvocatura si è ancora una volta rivelata orgogliosa del suo ruolo sociale, pronta a mettersi in gioco, a sperimentare e a rinnovare il suo impegno nei confronti delle nuove generazioni». L’attore e regista Massimo Cimaglia esprime soddisfazione per l’esperienza fatta al fianco degli avvocati. «Ero molto curioso – commenta -, dato che per la prima volta ho tenuto un laboratorio per chi ogni giorno va in Tribunale e indossa la toga. È stata un’esperienza appassionante ed impegnativa. La particolarità di questo momento di formazione è che gli avvocati saranno chiamati a fornire dei consigli ben precisi agli studenti e fungere da punto di riferimento per loro. Io ho avuto l’occasione di conoscere le aspettative e le esigenze degli avvocati formatori di “Dire e Contraddire”, che si accingono a lavorare con i giovani delle scuole italiane. Sono certo che faranno molto bene».