All’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio nazionale forense sono intervenuti anche il presidente di Sezione del Consiglio di Stato, Michele Corradino, ed il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino. Entrambi hanno sottolineato il proficuo confronto che ogni giorno interessa le magistrature amministrativa e contabile con l’avvocatura. Corradino è intervenuto in sostituzione del presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini. Ha esordito richiamando un passaggio del discorso di Frattini, in occasione, poco più di mese fa, del suo insediamento a Palazzo Spada. «Il giudice amministrativo – ha affermato Corradino - è il giudice del potere pubblico e, poiché l’azione amministrativa può interferire con i valori fondamentali dell’ordinamento giuridico, il giudice del potere diventa anche giudice dei diritti fondamentali quando questi si innervano in attività pubblicistiche. Questo ruolo è diventato sempre più complesso durante la pandemia. L’emergenza sanitaria ha imposto il sacrificio di diritti fondamentali, con la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze della salute pubblica, dei diritti del singolo, dell’economia, e, al tempo stesso, della solidarietà, della sicurezza e della legalità». Secondo Corradino, «giudicare il diritto pubblico significa incidere sull’economia e sulla società». Ecco perché risulta fondamentale e crescente il ruolo della Pa in questo periodo caratterizzato ancora dalla pandemia e alla quale si è aggiunta, con la guerra in Ucraina, la crisi umanitaria. «Occorre - ha aggiunto Corradino - assicurare la legalità nel settore pubblico. In questo quadro il Consiglio di Stato e il Tar hanno trovato nell’avvocatura del libero foro e in quella pubblica alleati leali, animati dallo stesso obiettivo di giustizia con la costruzione di un percorso caratterizzato da punti di equilibrio sui diversi interessi coinvolti». Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti ha sottolineato l’imprescindibile collaborazione tra magistratura e avvocatura. «La magistratura contabile ha detto - è vicina alla avvocatura. Entrambe mirano allo stesso obiettivo: assicurare la migliore resa della giustizia con una complementarietà “ritmica come il battito del cuore”, per dirla con le parole di Calamandrei. Gli avvocati, quotidiani interlocutori dei giudici, sono un baluardo di legalità e garantiscono il diritto di difesa in ogni stato e grado del giudizio. Giudici e avvocati sono consapevoli dell’impegno nella realizzazione di una società equa e sempre più giusta, basata sul rispetto dei diritti fondamentali della persona consacrati nella nostra Carta costituzionale. La professione forense offre un supporto indispensabile anche nel giudizio contabile». Nel Codice di Giustizia contabile, infatti, la figura dell’avvocato è centrale. La difesa altamente specialistica esalta il ruolo dei legali nella cornice del contenzioso contabile. Carlino si è pure soffermato sull’esigenza di avere procedimenti più rapidi, che però non comprimano i diritti di tutte le parti. «Auspico – ha concluso il presidente della Corte dei Conti - che le occasioni di studio e di confronto con l’avvocatura siano sempre più frequenti. Lo scambio di reciproche esperienze è basilare in riferimento alla attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza».