PHOTO
Condizione delle avvocate al centro del sondaggio di Cassa forense
Anche la professione forense soffre del cosiddetto gender gap, il divario di genere fra uomini e donne nel trattamento economico. Se sotto i 30 anni avvocati e avvocate sono praticamente appaiati nei redditi dichiarati, circa 15 mila euro l’anno i primi, circa 12.500 le seconde, questa differenza va progressivamente aumentando nelle fasce d’età superiori, fino a scavare un vero e proprio abisso retributivo. Sono elementi che emergono chiaramente dai dati - anticipati dal Dubbio - che verranno presentati domani dalle ore 15 alle ore 18, nel corso della Tavola Rotonda organizzata da Cassa Forense sul tema «Il divario reddituale delle professioni intellettuali». Tornando ai numeri, il gap come detto aumenta notevolmente dai 35 anni in poi. Se una professionista di età compresa fra i 35 e i 39 anni guadagna in un anno circa 17 mila euro, un collega uomo quasi la doppia nei redditi superando i 30 mila. Un divario che va progressivamente aumentando man mano che l’età sale: una donna avvocato guadagna poco meno di 32 mila euro nella fascia 55-59; un uomo sfiora i 70 mila. Alla fine, la media reddituale di tutte le fasce d’età vede le avvocate dichiarare poco più di 23 mila euro l’anno; gli avvocati invece superano i 50 mila. Forti differenze si registrano poi a livello territoriale: in generale si può notare come nelle regioni del Nord il divario, pure marcato fra generi, corrisponde a un livello reddituale maggiore, per cui la media dei redditi dichiarati da un’avvocata lombarda supera la media dei redditi di un avvocato del Sud. Infine, non può mancare un cenno alla pandemia, che ha penalizzato tutta la categoria forense, abbassando in ugual modo i redditi di uomini e donne che esercitano la professione legale. Nel corso dell’evento, trasmesso in diretta streaming sul sito di Cassa Forense, i dati verranno discussi e analizzati dal presidente di Cassa Forense Valter Militi e dalla vice presidente di Adepp Tiziana Stallone, dal consigliere regionale del Lazio Eleonora Mattia, da Alessandro Bugli del Centro Itinerari Previdenziali e dall’economista Paola Profeta dell’Università Bocconi di Milano.