Cambiano le regole della quarantena. Quando in Italia i positivi superano quota 98mila, il Governo allenta l’isolamento per chi è in regola con la tabella di marcia vaccinale. In particolare, infatti, per chi ha effettuato la dose booster o possiede un Green Pass rafforzato da meno di 120 giorni (e non presenta sintomi) non sarà più prevista la quarantena ma una forma di autosorveglianza e, al quinto giorno dal contatto con il caso positivo, l’effettuazione di un tampone con esito negativo. Isolamento ridotto da 7 a 5 giorni (e tampone negativo), invece, per chi ha un Green pass rafforzato da più di 120 giorni, mentre resta a 10 giorni la quarantena per chi entra in contatto con un positivo e non ha effettuato il vaccino. Il Governo, dunque, decide di allentare la stretta, così come richiesto dalle Regioni, allarmate dal caos creato dal sistema di tracciamento ormai in tilt. Mario Draghi e i ministri, in realtà, aspettano il parere del Cts ma poi decidono per un alleggerimento generico rispetto a quanto prospettato da tecnici e scienziati, che avevano accordato sì uno stop della quarantena per chi ha il booster, ma riservandolo solo ai lavoratori impiegati nei servizi essenziali. I partiti di maggioranza, però, si dividono sulla possibilità di estendere il Green pass rafforzato ai lavoratori. La proposta vede favorevole il ministro della Pa Renato Brunetta, ma Lega e M5S si oppongono. Giancarlo Giorgetti, in particolare, insorge chiedendo che si arrivi ad avere un indennizzo dello Stato in casi di effetti indesiderati per chi, «di fatto», è costretto a vaccinarsi per lavorare. «Non siamo contrari all’obbligo di super Green pass come dimostrano i precedenti decreti, ma con raziocinio», spiega invece nel corso della cabina di regia il capodelegazione M5S. «Abbiamo sempre ragionato per funzioni: forze ordine, docenti, sanitari. Quelli a contatto con le persone. Quale sarebbe la ratio di distinguere tra un lavoratore è un disoccupato? - chiede Patuanelli - Forse a questo punto conviene ragionare sull’obbligo vaccinale», insiste. L’opposizione del titolare dell’Agricoltura all’estensione del Super green pass per i lavoratori, viene sottolineato, è legata a motivi «diversi, opposti» a quelli che hanno portato anche il capodelegazione leghista a dire no alla misura. La discussione, in ogni caso, viene rinviata alla prossima riunione del Governo. Il green pass rafforzato, tuttavia, dovrebbe essere esteso a tipologie di attività attualmente non contemplate dalle norme in vigore, dai trasporti (anche se non dovrebbe essere escluso il tpl), gli impianti da sci e le fiere. Si va poi verso una convenzione tra la struttura commissariale di Francesco Paolo Figliuolo e le farmacie per un prezzo calmierato per le Ffp2.