“Mentre ben 15 Stati membri dell'Ue si uniranno nella causa della Commissione europea contro l'Ungheria riguardante la versione ungherese della legge contro la cosiddetta 'propaganda omosessuale' adottata in Russia nel 2013, l'Italia si schiera con Orban e una minoranza di Stati Membri che si battono contro una società europea aperta e inclusiva”. Lo afferma Yuri Guaiana, rappresentante di +Europa presso l'Alde.

“Contro la legge ungherese che vieta qualsiasi materiale con personaggi gay o veicolante un qualsiasi tipo di supporto alla comunità Lgbti+ che possa essere visto da minori, si sono schierati Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia, Grecia oltre al Parlamento Europeo. L'Italia è l'unico Paese fondatore dell'Ue a schierarsi con l'Ungheria, unendosi a Paesi quali la Polonia, la Romania, la Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca e Slovacchia. Con questa scelta - sottolinea Guaiana - il governo Meloni ha modificato la posizione del governo Draghi che aveva aderito alla dichiarazione del 17 maggio 2021 in cui si impegnava a proteggere i diritti fondamentali delle persone Lgbti+ e alla lettera dei capi di Stato e di governo ai presidenti delle istituzioni europee, il 24 giugno 2021. Il governo decide quindi di far mancare il sostegno del nostro Paese ai valori fondamentali alla base della nostra Unione quali la dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani schierandosi implicitamente con leggi ispirate dalla Russia di Putin. +Europa continuerà a lottare, al fianco delle comunità Lgbti+ europee, per riportare l'Italia - conclude l'esponente di +Europa - nel solco dell'azione dei Paesi fondatori dell'Ue a difesa dei valori comuni europei”.