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I fari sono comunque puntati sulla campagna anti-Covid - oggi sono 2.800 i nuovi casi di contaio e 36 i morti - e soprattutto su come agire sul green pass. Dovranno utilizzarlo i dipendenti pubblici - il ministro Brunetta spinge da settimane in questa direzione - ma anche quelli che lavorano nelle palestre, nei cinema, nei teatri, insomma in quei luoghi dove c’è il rischio di assembramento. Ma ormai è sempre più ampio il fronte di chi punta a considerare l’estensione del green pass anche alle aziende. Le parti sociali e i partiti attendono un confronto, ma nel governo si sta valutando pure quando attuare questa misura con l’eventualità di anticipare i tempi. Nonostante la resistenza di Salvini che punta a limitare lo strumento e a far sì che l’Italia si comporti come la Gran Bretagna dove il primo ministro Johnson ha fatto retromarcia su questo punto. L’estensione agli statali? «Non ne sappiamo nulla», ha spiegato il leader del partito di via Bellerio. Sul tavolo poi resta anche la strada dell’obbligo ma si tratta di un’opzione che verrà considerata più avanti. Oggi intanto 4 milioni di studenti sono tornati a scuola in presenza. Ed è arrivato anche il via libera del commissario all’emergenza, Figliolo, sulla data di somministrazione della terza dose di vaccino. Si partirà dal 20 settembre per le categorie fragili ma è aperto anche il dibattito sull’eventualità di procedere per una strategia netta in questa direzione, e non solo per il personale sanitario. Per gli scienziati in ogni caso è ancora prematuro parlarne. Per il momento le forze politiche continuano a interrogarsi sugli ’step’ del presidente del Consiglio con il leader del partito di via Bellerio che frena sull’estensione del green pass. Ma nella Lega a spingere è il cosiddetto ’fronte del nord’, ovvero di chi ritiene il passaporto sanitario uno strumento utile anche per rilanciare il settore privato. È un fronte che annovera i presidenti di Regione ma anche il ministro dello Sviluppo Giorgetti che allo stesso tempo continua a negare divisioni interne nel partito. La misura di estendere il green pass alle imprese dovrebbe comunque essere operativa solo dopo le amministrative. «Quando siamo entrati nel governo sapevamo di assumerci un peso, una responsabilità, in una situazione complicata, difficile. Stare al governo significa assumersi responsabilità, prendere decisioni: magari c’è qualcuno che non è contento, ma fa parte delle regole del gioco», ha spiegato Giorgetti, intervistato da Teletruria, rispondendo a una domanda su presunti malumori nel Carroccio per la presenza del partito nel governo. Per un’eventuale obbligatorietà del vaccino anti-Covid, ha aggiunto, «vedremo proprio alla fine, perché questa è veramente l’ultima istanza, da valutare molto bene per la sua delicatezza». «Prima di tutto c’è da monitorare giorno per giorno, utilizzare strumenti di prevenzione e il Green pass con prudenza e accuratezza, e poi vedremo», ha concluso Giorgetti.