Sia la Russia sia lUcraina accettano lItalia come garante per un eventuale processo di pace. Mario Draghi ha notato, nel colloquio di quaranta minuti di ieri con Putin, «un cambiamento dei toni» ma serve «cautela». Putin ritiene «non maturi i tempi» per un cessate il fuoco e per un incontro diretto con Zelensky. La Cina potrebbe far avvicinare le parti. «Importantissimo» il ruolo di mediazione della Turchia e presto ci sarà un vertice tra Roma, Parigi e Ankara. Questi i principali contenuti della conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, con la stampa estera. Sul gas restano in vigore in contratti in essere, non ci sarà una riduzione delle importazioni e Putin accetta dalle aziende europee il pagamento in euro o in dollari. «La sensazione che ho avuto - afferma Draghi - è che non sia semplice cambiare la valuta del pagamento senza violare i contratti» sullenergia. LItalia torna a chiedere un tetto al prezzo del gas. Vanno anche introdotti prezzi diversi per lenergia: «Lenergia prodotta con le centrali idroelettriche è praticamente gratuita. Non può avere lo stesso prezzo di quella prodotta conil gas». Per quanto riguarda le spese militari, non ci saranno indicazioni nel prossimo Def. LItalia conferma che arriverà al 2% del pil entro il 2028. «LItalia - dice Draghi - ha un livello di spesa un po' inferiore a quello della Germania, molto inferiore a quello della Francia e del Regno Unito. La Germania è intorno all1,6%, lItalia intorno all1,4, la Spagna sotto lItalia». Laumento delle spese militari al 2% del Pil «è un obiettivo verso cui bisogna tendere con continuità e con realismo». Sul colloquio con Putin Draghi afferma: «Ho chiamato Putin per parlare di pace e per chiedere un cessate il fuoco, anche breve. Mi ha risposto che le condizioni non sono mature, ma è stato aperto il corridoio umanitario di Mariupol. Ho espresso a Putin la convinzione che per risolvere i nodi di un accordo fosse necessario un incontro con Zelensky. La risposta è stata che i tempi non sono ancora maturi». Draghi è consapevole che i Paesi importatori dalla Russia finanziano indirettamente la guerra: «Germania e Italia, insieme ad altri Paesi che sono importatori di gas, petrolio, carbone, grano, stanno finanziando la guerra. Non cè alcun dubbio. Per questo lItalia nel Consiglio europeo ha spinto così tanto, insieme ad altri Paesi, verso lattuazione di un price cap al prezzo del gas. Non cè nessun motivo perché il gas sia così alto per gli europei». Per il Presidente del Consiglio «lo spazio per una mediazione cinese esiste». La Turchia sta svolgendo un ruolo importantissimo per favorire il negoziato tra Russia e Ucraina. «I rapporti con la Turchia, non solo dal punto di vista commerciale, sono molto migliorati». Sulla difesa comune Ue Draghi conclude: «Occorre superare lattuale sistema legato alle decisioni nazionali e, se siamo seri, occorre procedere subito a un coordinamento sulla difesa: chi spende, quanto spende. Bisogna chiedere alla Commissione dipartire da lì, altrimenti non siamo seri e non ne parliamo più. Non bisogna prendere le cose alla leggera. Il corpo di5mila uomini sarebbe un primo piccolo passo».