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Durante la prima Repubblica, la presa di un leader sull’elettorato era testimoniata dal contatto con il pubblico, dalle centinaia di migliaia di preferenze prese a ogni elezione, dalla capacità o meno di rispondere personalmente alle decine di biglietti che arrivavano tutti i giorni alle segretarie di partito. Oggi, per essere un buon leader, devi aprire un profilo su Tiktok. Se è vero, come canta Brunori Sas nella sua Guardia ’82 (a proposito di prima Repubblica...) che «il 31 d’agosto c'è una storia che nasce e un’estate che muore», la fine d’agosto per la politica nostrana ha testimoniata lo sbarco dei suoi principali attori sulla piattaforma più amata dai giovanissimi. In poche ore hanno aperto un proprio canale ufficiale Tiktok Carlo Calenda e Silvio Berlusconi, Matteo Renzi e il Partito democratico. Non fa testo, ca va sans dire, Matteo Salvini, il cui profilo ha già oltre mezzo milione di follower mentre le sue dirette notturne in cui ringrazia «Mario, Alberto, Caterina, Elisa, Elena, Francesca» sono diventate un must dell’estate 2022 al pari de La dolce vita di Mara Sattei, Fedez e Tananai, fresca vincitrice della Power hits estate di Rtl 102.5. Ma gli altri non volevano sentirsi da meno, e allora ecco Calenda che promette di non ballare «perché sembro un orso ubriaco» e di non dare consigli di make up «perché c’ho la pancia e sono brutto». Ma con lui si può parlare «di politica, di programmi, di letture, di mostre, di eventi culturali», manco fosse la versione tiktoker di Alberto Angela. E poi Renzi, che si presenta come «quello di “first reaction shock” e di “shish”» ricordando i suoi inciampi con l’inglese. Tutto così terribilmente cringe. Ma se il Pd ha affidato ad Alessandro Zan il suo primo video sulla piattaforma, puntando tutto sui diritti, la palma d’oro va a Silvio Berlusconi. «Ciao ragazzi, eccomi qua - scandisce l’ottantaseienne Cavaliere nel suo primo video - vi do il benvenuto sul MIO canale ufficiale diTiktok». Con tanto di balletto con la testa. Unico, inimitabile Silvio.