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Il gip di Venezia ha archiviato la posizione della pm di Bergamo Letizia Ruggeri accusata di frode processuale nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Yara Gambirasio. Lo riferisce all'AGI l'avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per il delitto.
Al centro del procedimento archiviato c'era la conservazione dei 54 campioni di Dna, prelevati dagli abiti di Yara e contenenti la traccia mista di vittima e assassino, spostati dal frigo dell'ospedale San Raffaele di Milano all'ufficio 'Corpi di reato' del tribunale di Bergamo. Secondo l'ipotesi della difesa di Bossetti, il cambio di destinazione avrebbe interrotto la catena del freddo alterando il materiale biologico e la possibilità di nuove analisi.
Un'operazione, questa è sempre la tesi rigettata dal gip veneziano Alberto Scaramuzza, che sarebbe stata ordinata dalla pm Letizia Ruggeri eludendo l'allarme dei carabinieri sul rischio di deterioramento dei campioni di Dna e rendendo complicata la possibilità di un processo di revisione. «Ho fatto curare con le massime cautele le 54 provette fino al passaggio in giudicato della sentenza. Nelle provette non c'è più niente che possa essere analizzato» si era difesa la pm accusata di frode processuale e depistaggio.
Secondo la sentenza definitiva della Cassazione, la ginnasta tredicenne, sparita dopo essere andata in palestra il 26 novembre 2010, venne uccisa da Massimo Bossetti. Il suo corpo senza vita fu ritrovato il 26 febbraio 2011. La decisione del gip arriva dopo la richiesta di archiviazione della Procura di Venezia alla quale si era opposta la difesa di Bossetti.