Andre Thomas è un afroamericano di 39 anni, rinchiuso nel braccio della morte del penitenziario della contea di Grayson, in Texas, dal 2005. La sua è una storia segnata dalla malattia mentale che lo ha colpito fin da quando era bambino, un periodo nel quale Thomas cominciò a soffrire di allucinazioni e visioni persistenti. Un calvario che lo ha accompagnato fino a quando, l'anno prima di essere incarcerato, commise un terribile pluri omicidio.

Distrusse la sua famiglia, accoltellando a morte la sua ex moglie, Laura Boren di appena 20 anni e uccidendo i figli Andre Jr e Leyha Hughes che all'epoca avevano rispettivamente 4 e 1 anno di età. Una tragedia della follia della quale Thomas si rese conto visto che confesso la strage immediatamente dopo il suo arresto, anche se giustifico il gesto efferato con un ordine arrivatogli direttamente da Dio. La condanna alla pena capitale fu automatica da parte dei giudici che applicarono le leggi dello stato del Texas, in particolare quelle relative agli omicidi di bambini.

L'instabilità mentale poi ha portato l'uomo a compiere un ulteriore e penosa azione, questa volta contro se stesso. Cinque giorni dopo l'incarcerazione, mentre si trovava in cella, in circostanze che appaiono ancora oggi incredibili, Thomas è riuscito a cavarsi un occhio, l'unico ancora funzionante, e a mangiarlo. Probabilmente il tentativo di scampare alla mano del boia ma anche il segno sempre piu evidente di una malattia mentale gravissima.

Ora gli avvocati difensori dell'omicida sono intenzionati a chiedere clemenza proprio a causa del disagio psichico dell'uomo. Si tratta di ultimo tentativo disperato di bloccare l'iniezione letale dopo che nello scorso ottobre la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto un'altra richiesta affinché i giudici prendessero in considerazione un appello contro la condanna alla pena di morte. La richiesta dei legali si basava sul fatto che alcuni membri della giuria avrebbero espresso opinioni razziste. Secondo la difesa, tre giurati si erano pubblicamente dichiarati contro il matrimonio tra bianchi (la moglie uccisa di Thomas) e neri. A quanto pare l'avvocato dell'epoca non si oppose alla composizione della giuria stessa.

Una petizione per la clemenza a favore del detenuto nel braccio della morte è stata presentata dunque mercoledì scorso. In essa si chiede che il governatore del Texas, Greg Abbott, e il Texas Board of Pardons and Paroles commutino la condanna a morte ( prevista per il prossimo 5 aprile) del 39enne in ergastolo o, in alternativa, concedano una sospensione per determinare se Thomas possa essere giustiziato quest'anno.

Allegate alla petizione di clemenza, le lettere di sostegno da parte di dozzine di psichiatri del Texas e di più di 100 leader religiosi dello stato del sud. «Siamo uniti nella convinzione che sarebbe un atto di vendetta insensato» ha affermato nel corso di una conferenza stampa il reverendo Dr. Jaime Kowlessar, pastore anziano del Tempio di Dallas che ha aggiunto: «La risposta alla violenza non è mai, più violenza».

Particolarmente drammatiche le parole dell'avvocato del condannato, Maurie Levine: «Se mai c'è stato un caso che merita misericordia, è questo. Andre Thomas è uno dei prigionieri più malati di mente nella storia del Texas. Solo una persona così avrebbe potuto intraprendere questi atti di automutilazione permanente».

La richiesta di clemenza comunque non poggia solo su un atto di clemenza da parte dei giudici, esistono infatti anche basi legali come l'House Bill 727 scritto dal rappresentante dello stato, Toni Rose, che in teoria garantirebbe che gli imputati condannati alla pena capitale, ma affetti da gravi malattie mentali, siano posti all'ergastolo senza condizionale.

Nel 2021, la Camera ha approvato una legislazione simile con un forte sostegno bipartisan. Il problema sta nel fatto che il provvedimento non è retroattivo e non si applicherebbe a Thomas o ad altri che sono già stati condannati.