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Il ministro Speranza ieri sera ha confermato: "Da mercoledì 3 giugno di nuovo possibili gli spostamenti fra regioni"
«Ci potremo consentire molte più libertà», la prossima estate, a patto di mantenere alcune precauzioni, come le mascherine. E non scommette sulle aperture anticipate di aprile, ma punta sul fatto che a maggio si tornerà a zone gialle. Ne è convinto il ministro della Salute Roberto Speranza, che in un’intervista a Repubblica indica due novità che riguardano i vaccini: il richiamo di Pfizer e Moderna a 42 giorni, non più a 21 e 28. «Aifa ha già espresso un parere» in questo senso. Si recuperano due o tre settimane e può essere utile in questa fase E la possibilità per gli over 60 di presentarsi davanti agli hub vaccinali per farsi immunizzare con AstraZeneca senza prenotazione, con le dosi eccedenti della giornata. Spagna, Francia, Germania e Inghilterra sono più avanti di noi con la campagna vaccinale, ma Speranza afferma che «il confronto con l’Inghilterra non ha senso. Sono partiti molto prima e hanno più dosi. Con gli altri tre Paesi, invece, siamo allineati: tutti poco sopra le 21 somministrazioni su cento abitanti. Noi, con una media di 310 mila al giorno negli ultimi tre giorni, siamo in crescita. Loro hanno avuto dei picchi molto alti negli ultimi giorni. Per tutti, però, il collo di bottiglia è nella disponibilità di dosi. E quindi, con dieci milioni di vaccini in trenta giorni si può anche toccare un picco, ma poi si rallenta. E questo vale per tutti». «Noi dobbiamo accelerare ancora - aggiunge il ministro - questo è chiaro. Il lavoro di Figliuolo va in questa direzione. In questo trimestre attendiamo 50 milioni di vaccini. E 7,3 milioni di Johnson & Johnson. Questa settimana arriveranno le prime dosi. Saranno 4-500 mila ad aprile. E 7,3 milioni nel trimestre al momento sono confermate. Quanto ad AstraZeneca, la nostra raccomandazione è sopra i 60 anni. Ora la priorità sono le persone sopra gli 80 anni e poi quelli tra 70 e 80». «Con le Regioni c’è collaborazione - prosegue Speranza - Ma le scelte fuori dalle indicazioni del piano sono state errate. Adesso l’ultima ordinanza rafforza in modo ancora più perentorio criteri che erano già prescrittivi. E dice che l’obiettivo fondamentale del governo è vaccinare tutte le persone che possono perdere la vita con il virus. I numeri sono chiari: il 60% dei deceduti ha più di 80 anni, il 95% delle vittime è over 60. Quindi sono la nostra priorità assoluta. A loro le Regioni devono destinare tutte le energie e le dosi. Completeremo gli over 80 entro aprile. Poi credo che entro il trimestre - quindi entro fine giugno - si possono mettere in sicurezza tutti gli over 60, che sono altri 18 milioni circa. C’è una particolare attenzione per il Sud, ma le Regioni vanno viste una per una, senza dare un giudizio sommario. Io dico: collaboriamo, ma pretendiamo che le indicazioni date vengano rispettate rigorosamente. A questo punto le priorità sono chiarissime e non vanno più commessi errori». Riguardo le riaperture, precisa, «le scelte sono fatte partendo dall’evidenza scientifica. E seguendo un unico obiettivo a cui sarò sempre fedele, che mi assegna la Costituzione: tutelare la salute delle persone. Il quadro è tuttora complesso: la curva delle ultime settimane si è piegata grazie alle misure attuate. Ma a causa della variante inglese il livello di contagio è ancora molto alto e la pressione sui presidi sanitari assai significativa: 3585 ricoverati in terapia intensiva. Basta alzare lo sguardo e vedere Francia e Germania: la prima in zona rossa nazionale, la seconda che pensa di estendere il lockdown. Penso che ad aprile convenga tenere ancora la massima prudenza. Ma credo anche che nelle prossime settimane l’incrocio tra l’effetto delle misure delle zone rosse e il contemporaneo significativo aumento delle somministrazioni dei vaccini ci metterà nelle condizioni di guardare con ragionata fiducia al futuro. Un futuro a cui stiamo già lavorando». «A maggio - conclude - a seconda dei parametri del contagio e della capacità di vaccinare i fragili, un nuovo fondamentale criterio che abbiamo fissato, ci possono essere le condizioni per misure meno restrittive come quelle della zona gialla. Però voglio essere chiaro, dobbiamo avere grande cautela e prudenza. Continuare con un percorso di gradualità, l’unico che ci consente di governare la curva e non vanificare i sacrifici fatti. Così potremo rilasciare progressivamente le misure restrittive. Io non voglio mai fare polemica con nessuno: tutti sanno che le scelte fatte dal governo sono sempre passate dal cdm e approvate all’unanimità. Su Salvini dico solo che trovo incomprensibile l’atteggiamento di chi sta al governo e si comporta come se fosse all’opposizione, con l’obiettivo mal celato di raccattare qualche voto sulle difficoltà vere di tante persone. A quelle persone non dobbiamo vendere illusioni, ma dare risposte concrete: significa sostegni e costruzione di un percorso di graduale riapertura».