Per l'omicidio di Michelle Maria Causo la procura dei minori di Roma ha chiesto una condanna a 20 anni di carcere per un 18enne cingalese, minore all’epoca del fatto di sangue. I genitori della vittima, Gianluca Causo e Daniela Bertoneri, sperano che giustizia venga fatta per la loro figlia.

La richiesta della procura dei minori di Roma

La procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Roma ha formulato una richiesta di condanna a 30 anni di reclusione, ridotti a 20 anni per la scelta del rito abbreviato.

L'avvocato difensore del 18enne cingalese ha presentato una richiesta di riconoscimento del reato mono aggravato dalla minore età della vittima. La difesa ha anche chiesto l'esclusione delle altre aggravanti, in particolare della premeditazione, e il riconoscimento delle attenuanti generiche. Queste argomentazioni cercano di ridurre la pena per il giovane imputato, sottolineando circostanze attenuanti che potrebbero influire sulla sentenza finale.

L’attesa dei genitori

I genitori di Michelle, Gianluca Causo e Daniela Bertoneri, hanno espresso chiaramente le loro aspettative: «Ci aspettiamo il massimo della pena», hanno dichiarato. La loro speranza è che il tribunale riconosca la gravità del crimine e imponga una pena severa. «Mi aspetto l'ergastolo meno un terzo, quindi 25 o 26 anni. Il massimo della pena prevista, anche se nostra figlia non la rivedremo più», ha affermato Gianluca Causo, riflettendo il dolore e la determinazione di una famiglia in cerca di giustizia. La sentenza per il delitto di Michelle Maria Causo è slittata al 17 luglio. 

Il contesto dell'omicidio

Il tragico omicidio di Michelle Maria Causo è avvenuto il 28 giugno dello scorso anno in un appartamento nel quartiere romano di Primavalle. Il cadavere della giovane è stato poi abbandonato dentro un carrello della spesa, davanti ad alcuni cassonetti per i rifiuti.