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Una foto con in primo piano il calice con un fondo di vino rosso. L'infettivologo Matteo Bassetti, risponde così, via social, a una riflessione sugli effetti legati al consumo di alcol affrontata in un'intervista dall'immunologa Antonella Viola. La docente dell'Università di Padova, che appoggia la scelta dell'Irlanda di indicare sulle bottiglie di vino e alcolici i rischi per la salute, in un'intervista al Corriere del Veneto, per motivare la sua posizione cita alcuni studi che indicano un rischio aumentato per alcune forme di tumore e possibili effetti sul cervello, concludendo che «insomma, chi beve ha il cervello più piccolo».
Ma per il direttore di Malattie infettive all'Ospedale San Martino di Genova, il suo «è un messaggio corretto dato nella maniera sbagliata», spiega all'Adnkronos Salute. «Credo che sia giusto dire alle persone che non bisogna esagerare, che il vino può far male quando si usano delle grandi quantità. Però», osserva Bassetti, non lo è altrettanto dire, «in un Paese come il nostro dove siamo cresciuti in qualche modo con la cultura del vino, che rimpicciolisce il cervello o che è come l'amianto o chissà quale altro tipo di sostanza cancerogena». Bassetti ne fa una questione di comunicazione, anche. «Nel senso che dire che bere con moderazione non dovrebbe causare problemi è una cosa secondo me molto importante. Anche perché ci sono numerosi studi scientifici che dimostrano che in alcuni setting piccole quantità di vino non solo non fanno male, ma possono addirittura far bene. E' chiaro che è il problema dell'etanolo e di quelli che possono essere i danni che il vino può provocare, ma è sempre un discorso tra la moderazione e il consumo saltuario».
Altra obiezione del medico è che il vino «è molto diverso rispetto alle sigarette, perché le sigarette o altre sostanze anche in bassa quantità possono avere un effetto cancerogenetico. Il vino, evidentemente, con quantità minori, credo che non ce l'abbia». Ma, precisa l'infettivologo, «ovviamente io non sono esperto di questo argomento e non voglio neanche diventarlo, non mi interessa. Mi interessava, però, visto che in qualche modo questo è un messaggio che è arrivato un po' forte, dire che secondo me bisogna fare un po' di attenzione quando si fa comunicazione. Dicendo cose molto forti si può finire per ottenere un effetto contrario, perché poi la gente finisce per non ascoltarci più».
Un tema, quello della replica a Viola, che Bassetti riprende anche nel suo post su Facebook, dedicato al tema. «Viola - scrive - ha detto che il vino rimpicciolisce il cervello ed è paragonabile all'amianto per i suoi danni. Si è definita astemia anche se si concede un calice solo nei ristoranti stellati. Ha raggiunto livelli di scienza elevatissimi. Inarrivabili per chi ama il vino. Cin Cin!!».
«Sembra un post polemico, ma non è così - chiarisce - Per me il problema sta unicamente» nella differenza «tra il bere responsabilmente e l'abuso. E' evidente che l'abuso di ogni tipo di sostanza può portare a problemi: succede se bevi troppa acqua, se esageri con alcuni cibi. E' sempre un problema di abuso. Non deve passare il concetto che piccole quantità di alcol non vanno minimamente bevute. E' giusto dire che l'abuso di alcol provoca dei problemi importanti».