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È guerra di cifre, dati e proiezioni tra il capo dello Stato turco Recep Tayyip Erdogan e il candidato delle opposizioni e leader del Partito popolare repubblicano Kemal Kilicdaroglu.
Le urne si sono chiuse da poche ore in Turchia e l’unico dato certo, al momento, è l’enorme affluenza: quasi il 90 per cento degli aventi diritto si è recato al seggio. Ma sui risultati parziali, per ora, si gioca una guerra di nervi tra sfidanti.
Secondo una proiezione pubblicata dall'agenzia statale turca "Anadolu" basata sul conteggio del 51 per cento delle schede elettorali Erdogan sarebbe in testa con il 52,03 per cento dei voti, mentre Kilicdaroglu sarebbe fermo al 42,11 per cento.
Dati contestati dall'opposizione, che ha a sua volta reso noti i dati in suo possesso: Kemal Kilicdaroglu con il 47,4 per cento davanti al presidente in carica fermo 46,8, col 32 per cento di schede scrutinate.
Ma in base ai dati provenienti da Ankara, con il 70 per cento delle schede scrutinate, Recep Tayyip Erdogan sarebbe in testa alle elezioni presidenziali con il 51,1 per cento dei voti, mentre il suo sfidante al 43,1.