Sono «illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre» ai figli. A stabilirlo è la Corte costituzionale che ha ritenuto la regola «discriminatoria e lesiva dellidentità del figlio», sottolineando che «nel solco del principio di eguaglianza e nellinteresse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dellidentità personale». Un risultato storico, che rappresenta una piccola rivoluzione, per gli avvocati Giampaolo Brienza e Domenico Pittella che hanno portato il caso davanti alla Corte Costituzionale. Da ora infatti la regola prevederà che il figlio assuma automaticamente il cognome di entrambi i genitori nellordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. In mancanza di accordo sullordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, precisa la Corte, «resta salvo lintervento del giudice in conformità con quanto dispone lordinamento giuridico». La Consulta ha quindi dichiarato lillegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono lautomatica attribuzione del cognome del padre, «con riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi»: ora «è compito del legislatore regolare tutti gli aspetti connessi alla presente decisione». La sentenza con le motivazioni (relatrice è la giudice Emanuela Navarretta) sarà depositata nelle prossime settimane.