«La sanità penitenziaria è sempre più in affanno e nessuno dei tre istituti di pena aquilani risulta purtroppo essere esente dai tanti problemi che affliggono questo settore. Troppe le situazioni che contemplano un sempre più crescente bisogno di potenziamento di medici e paramedici». E' quanto denuncia in una nota il segretario organizzativo Uilpa l'Aquila, Mauro Nardella. «Dopo la riforma partorita da un decreto del 2008, che ha visto il passaggio di questa delicata e particolare area carceraria dalla competenza del Ministero della giustizia sotto l'egida delle aziende sanitarie locali – spiega - non sembra migliorare la condizione esistenziale degli addetti che vi prestano servizio, dei detenuti e dei restanti operatori penitenziari».

«Al carcere di massima sicurezza di Sulmona la situazione, per via del sistematico invio di detenuti psichiatrici e/o malati cronici in condizioni di particolare gravità, sta sperimentando uno dei periodi più neri della sua storia - aggiunge il sindacalista - Se a ciò si aggiunge la particolarità che ha il carcere di Avezzano di avere una sanità part- time, visto che dalle 20 in poi l'unico presidio che i detenuti hanno a disposizione è quello della guardia medica e/o del 118, si può facilmente immaginare la difficoltà con la quale si opera nell'eventualità ci fosse bisogno di un pronto intervento sanitario. Fortunatamente con l'avvento della pandemia ci si è accorti dell'importanza degli operatori socio sanitari i quali si sono dimostrati di una utilità unica in quanto ad assistenza ai detenuti fragili e non solo».

«Il 31 dicembre è scaduta la proroga di coloro i quali sono stati cooptati per il mezzo della protezione civile e ad oggi non ancora si sa cosa gli riserva il destino. L'auspicio che la Uilpa si fa ora è che vengano immediatamente riproposti, ovvero rimessi nelle condizioni di rendere ultrattivo il loro prezioso impiego. Chiediamo quindi agli organi competenti - conclude Nardella - che ci si impegni al più presto in tal senso. Si metta, cioè, gli istituti di pena aquilani al sicuro da pericolosi baratri e che non osiamo lontanamente pensare cosa potrebbero causare qualora non si ottemperasse in merito».