Lorenzo Guerini è presidente del Copasir. Conte ha onorato la sua parte dello scambio con il Pd, ora aspetta il saldo con l'elezione del suo vice di fiducia Riccardo Ricciardi alla guida della Vigilanza Rai. Il Pd non farà scherzi. Il leader dei 5S ha rinunciato a insistere perché il Copasir andasse al “fiancheggiatore” Boccia: qualsiasi colpo di testa sarebbe bruciarsi l'ultimo ponte alle spalle. Non è detto che i voti del Pd siano sufficienti. Il Terzo Polo non ha intenzione di arrendersi. «Riteniamo di avere diritto alla presidenza della commissione di Vigilanza Rai. La nostra esclusione dagli uffici di presidenza di Camera e Senato da parte di Pd e M5S è francamente inaccettabile» ha scritto ieri Ettore Rosato, appena eletto segretario del Copasir con i voti anche della maggioranza. Se quei voti dovessero andare a Maria Elena Boschi, la candidata del Terzo Polo, lo sgambetto sarebbe assicurato e Ricciardi finirebbe al tappeto.

È una possibilità reale? Certamente sì ma con qualche forse decisiva controindicazione. La marcia di avvicinamento tra la maggioranza e una parte “dialogante” dell'opposizione, al secolo i centristi di Renzi e Calenda, prosegue inesorabile. Dopo il lungo e quasi amichevole colloquio a Chigi tra la premier e Calenda è arrivata, a sorpresa, l'astensione del Terzo Polo sulla mozione della maggioranza contraria al salario minimo, tanto più stupefacente in quanto si trattava di una richiesta avanzata con gran forza dai centristi in campagna elettorale. La riforma della giustizia messa sul tavolo dal ministro Nordio, poi, è di per sé terreno ideale per l'incontro. Se c'è un tema che pare fatto apposta per offrire un ponte sul quale incontrarsi alla destra e alla maggioranza è proprio la giustizia. L'asse sulla presidenza della Vigilanza Rai, postazione da sempre ambitissima, rappresenterebbe un passo ulteriore e sostanziale: si configurerebbe per la prima ma certo non ultima volta un'alleanza concreta e materiale, decisiva in Parlamento.

Forza Italia dovrebbe essere la forza di maggioranza più ostile alla liaison. In fondo uno dei principali argomenti che spingono la premier al dialogo con i diarchi centristi, pur se per nulla affatto l'unico, è proprio la necessità di tenere a bada il partito oggi più minaccioso e inquieto della sua coalizione, appunto Fi. Non è così. Gli azzurri sembrano essere al contrario i più disponibili a sostenere Boschi contro Ricciardi. La spiegazione, probabilmente, è quella più ovvia. Si sa quanta importanza il Cavaliere attribuisca al teleschermo. Si sa anche che tutta la maggioranza era molto ostile a una presidenza della Vigilanza così marcata in senso radicale: non solo un 5S ma un fedelissimo di Conte, cioè del leader più barricadero contro il governo che ci sia in questo momento. Il rifiuto di Conte di cambiare cavallo optando per un candidato più digeribile, come l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino, ha irritato Forza Italia anche più degli alleati di maggioranza. Insomma, il probabile appoggio azzurro alla Boschi, nonostante la competizione strisciante con il Terzo Polo, non sarebbe affatto inspiegabile.

Ci sono però altri argomenti che suggeriscono al governo di evitare l'imboscata. La premier è seriamente preoccupata per il rischio di non varare la manovra nei tempi fissati dalla legge, la mezzanotte del 31 dicembre. L'esercizio provvisorio sarebbe in quel caso d'obbligo il danno d'immagine per il governo sarebbe quasi incalcolabile. Ma per essere certa di farcela negli esigui tempi a disposizione Meloni potrebbe aver bisogno della disponibilità dell'opposizione a un certo fair play, almeno sulla tabella di marcia. Umiliare i 5S portandogli via la Vigilanza, e in realtà picchiare duro anche sul Pd mettendone a nudo l'impossibilità di garantire il rispetto degli impegni assunti, certo non aiuterebbe a costruire il clima adatto per quel fair play. In ballo, nei prossimi mesi, ci sono del resto una massa di nomine, meno importanti e vistose della Vigilanza, da sfruttare per tessere la rete con i centristi. Il Pd è pertanto ottimista, ritiene che alla fine Ricciardi la spunterà. Ma l'ultima parola non è affatto detta.