Il 53% degli italiani teme il rischio di non autosufficienza e l’invalidità, e il 47,7% non è sicuro di poter contare su redditi sufficienti in vecchiaia. In una fase di corsa dell’inflazione, è intensa anche la paura di impoverirsi, per cui il 50,5% degli italiani teme che l’eventualità della morte prematura del percettore di reddito familiare possa tradursi in un tracollo economico e il 47,6% teme di perdere il lavoro e quindi di andare incontro a difficoltà finanziarie. Forti sono anche le preoccupazioni per la salute, che portano il 42,1% della popolazione a temere di dover pagare di tasca propria prestazioni sanitarie impreviste, mentre il 43,3% ha paura di eventuali incidenti o infortuni sul lavoro. A tenere alto l’allarme sociale c’è sempre la paura per la propria incolumità personale e relativamente ai beni di proprietà. Il 51,7% degli italiani teme di rimanere vittima di reati. È quanto sottolinea il Censis nel 56° Rapporto sulla situazione sociale del Paese. «Eppure, se nel 2012 in Italia erano stati denunciati complessivamente 2.818.834 reati, nel 2021 sono stati 2.104.114, con una differenza di 714.720 delitti in meno, ovvero con una diminuzione del 25,4%. Nell’ultimo decennio - rileva il Censis - sono diminuiti drasticamente i crimini più efferati: gli omicidi volontari sono passati dai 528 del 2012 ai 304 del 2021 (-42,4%) ‒ nell’ultimo anno, in particolare, in 32 province italiane, dove vivono quasi 11 milioni di persone, non è stato commesso neppure un omicidio. Così come sono in forte contrazione i principali fenomeni di criminalità predatoria: tra il 2012 e il 2021 le rapine sono diminuite da 42.631 a 22.093 (-48,2%), i furti nelle abitazioni da 237.355 a 124.715 (-47,5%), i furti di autoveicoli da 195.353 a 109.907 (-43,7%)».

Reati in calo, ecco i dati delle province italiane

Milano guida la graduatoria delle province italiane costruita in base ai reati denunciati in rapporto alla popolazione residente, con 59,9 reati ogni 1.000 abitanti, a fronte di una media nazionale pari a 35,7 reati ogni 1.000 abitanti. Seguono Rimini, con 55 reati sulla stessa quota di popolazione, Torino (50,6 per 1.000), Bologna (49,8 per 1.000) e Roma (48,6 per 1.000).  Firenze è al settimo posto (47,3 per 1.000), Napoli al decimo (42,2 per 1.000). Nell’ultimo decennio sono aumentate solo alcune fattispecie di reato, che sono intimamente collegate alle trasformazioni della nostra società. Aumentano le violenze sessuali: erano 4.689 nel 2012, sono 5.274 nel 2021: +12,5%. Crescono anche le estorsioni (+55,2% tra il 2012 e il 2021), che rappresentano una spia della pressione della criminalità organizzata sul territorio, che aumenta nei periodi di difficoltà delle imprese e degli altri operatori economici. Infine, aumentano tutti i reati informatici, strettamente collegati allo sviluppo della digital life: le truffe e le frodi informatiche denunciate nel 2021 sono state 294.649 in tutto, in crescita del 152,3% rispetto al 2012, e i delitti informatici sono arrivati a quota 22.067 (+200,4% tra il 2012 e il 2021).