Il caso più noto è quello di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri uscente. L'ex capo politico del movimento 5 stelle guida infatti la pattuglia dei non eletti famosi. Dopo la rottura con Giuseppe Conte (presidente del Movimento Cinque Stelle), Luigi Di Maio ha fondato Impegno civico e ha provato a correre da solo ma ha perso la sua partita. Luigi Di Maio ora dovrà inventarsi una nuova vita e una nuova professione. C'è chi lo vede come consulente di grandi aziende e chi invece scommette sulla sua voglia di continuare a fare politica. I maligni vedono Luigi Di Maio allo Stadio a distribuire bibite. L'altra vittima eccellente di Impegno Civico di Luigi Di Maio è l'ex ministra della scuola, Lucia Azzolina. E dire che Azzolina era al suo primo mandato ed era stimata da Giuseppe Conte. Ora tornerà a fare la preside a Siracusa. Poi c'è Gianluigi Paragone. Il leader e fondatore di Italexit, scrive Repubblica, ha tutta l'intenzione di rilanciare: «La mia forza non me l'aveva data il parlamento ma il girare per l'Italia. Farò un po' di ordine nel partito, lo strutturerò e vado avanti». Forse tornerà a fare il giornalista: «Ho sempre continuato a fare il giornalista, ho fondato il sito ilparagone.it, scriverò e continuerò la mia attività. E poi immagino che sarò chiamato ancora in televisione, dove andavo non tanto perché sono senatore ma perché avevo un mio punto di vista sulle cose». Dalle parti della Lega da segnalare la sconfitta di Simone Pillon. Animatore del family day e nemico giurato delle "teorie gender", Simone Pillon tornerà a casa a fare l'avvocato insieme all'ex campionessa di scherma Valentina Vezzali e al creatore della flat tax, Armando Siri. Chi l'ha sfangata invece è Umberto Bossi. Dopo un primo momento in cui girava voce che fosse rimasto fuori dal Parlamento, il fondatore della Lega Nord è stato riammesso. Perché il Senatùr è il Senatùr.