All’indomani del vertice di centrodestra che sancisce l’accordo sulla premiership e sui candidati ai collegi uninominali, Giorgia Meloni riunisce la direzione nazionale del suo partito. Nell’intervento, diffuso dal suo entourage, la presidente di Fratelli d’Italia appare molto determinata nel tracciare l’ultimo miglio della corsa che ha come traguardo Palazzo Chigi. In primo luogo, tiene a chiarire che FdI non metterà in discussione la collocazione filo-atlantista a sostegno dell’Ucraina, attaccata dalla Russia, proprio nel giorno in cui Matteo Salvini si ritrova a smentire nuove indiscrezioni di stampa sui suoi rapporti con Mosca. «Ribadiamo che saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino. Posso dire che un Italia guidata da Fdi e dal centrodestra sarà un'Italia affidabile sui tavoli internazionali», dice Meloni. Che poi si spinge a dire che l’Italia guidata dal suo partito tornerà a essere un soggetto «affidabile» nei consessi internazionali, respingendo indirettamente tutte le ricostruzioni sui presunti dubbi in seno alle istituzioni europee per la caduta di Mario Draghi e l’appartenenza di FdI e Lega a gruppi eurocritici a Strasburgo. Infine, la leader di FdI, lancia un avvertimento interno: non saranno concesse liti o polemiche interne al centrodestra in campagna elettorale. La coalizione ha già pagato nelle passate elezioni amministrative il prezzo di divisioni tra i partiti e ora, favorita nei sondaggi, non si può premettere di sbagliare nuovamente una campagna che - ribadisce - vede come una competizione polarizzata attorno alla sfida tra lei e il segretario del Pd Enrico Letta.