«Io credo che la nascita di Ipf (Insieme per il futuro) non sia un fine ma un mezzo per Di Maio, che magari aspira alla Nato o altre posizioni di potere. È stato un ministro degli Esteri, non si accontenterà di rientrare in Parlamento o presiedere una Commissione, e la sua posizione così esplicita, così atlantista, rivela un’ambizione diversa dietro questa operazione di scissione portata avanti.». Lo dice, intervistata da Skytg24, Enrica Sabatini, ex esponente del M5S, compagna di Davide Casaleggio e socia dell’associazione Rousseau. Durante la conferenza stampa per la nascita di Ipf «io ho visto un rito di passaggio, una volontà di passare da uno status a un altro status, come se si rivolgesse a qualcun’altro e non ai cittadini. Credo abbia un obiettivo molto più alto di tornare a sedere in Parlamento». In questi anni «si è imboccato un piano inclinato che ha portato alla fine del M5S, ormai è una forza politica totalmente irrilevante e la prova è nei risultati delle ultime amministrative». Dietro il flop «le promesse tradite», che hanno visto «superato il progetto iniziale di Casaleggio». Per questo, «il simbolo bisognerebbe metterlo in bottiglia e lasciarlo andare tra le onde nel mare» ha aggiunto Enrica Sabatini. Il M5S »non interpreta più e non rispetta quei valori sui quali Casaleggio aveva fondato il M5S«. Oggi »la casta politica è ancora più casta» conclude Sabatini.