«C’è un molestatore in quest’aula, ma non è Johnny Depp». Si è chiuso così il processo più seguito degli ultimi tempi. E a pronunciare quelle parole è stata Camille Vasquez, l'avvocata che ha difeso l’attore insieme a Ben Chew. E che con la sua arringa finale ha conquistato il mondo intero. Compresa la giuria, che alla fine ha accolto il suo appello.
«Quello che è in gioco è il buon nome di un uomo: chiediamo di restituire al signor Depp la sua vita, di dire al mondo che non è l’aggressore che la signora Heard ha detto che fosse e di chiamarla a rispondere delle sue bugie», ha detto Vasquez. Che in aula si è fatta notare fin da subito, in queste sei settimane di processo-reality consumato tra oltre 100 ore di testimonianza e interrogatori riportati su tutti i giornali. Ma sono proprio le battute finali, le ultime argomentazioni dell'avvocata, ad aver  conquistato il popolo del web. Quello del #teamjohnny sui social, che ha creato anche un hashtag tutto per lei.

Camille Vasquez, chi è l'avvocata di Johnny Depp

Classe 1984, origini colombiane, Camille Vasquez ha già guadagnato il titolo di "avvocato delle star". Ma nonostante il clamore mediatico che ha accompagnato questa battaglia legale, della sua vita si sa molto poco. Esperta di casi di diffamazione, socia dello studio legale Brown Rudnik, si è laureata in Comunicazione e Scienze Politiche all'University of Southern California e, successivamente, ha frequentato Giurisprudenza a Los Angeles. Riconosciuta come una dei migliori avvocati d'America dalla rivista "Ones to Watch", Business Litigation 2021-2022, si occupa principalmente di controversie contrattuali e lavoro. «Camille è abile nel formulare strategie di contenzioso offensive e difensive per i clienti privati», si legge sulla pagina web del suo studio legale. «Ha anche una vasta esperienza nella gestione parallela della gestione della reputazione e dei problemi di comunicazione derivanti da questioni legali».