«Apprendiamo dall’ordine del giorno della prossima seduta del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura prevista per il 23 marzo prossimo di una nuova e ulteriore proposta di modifica della circolare che regolamenta gli incarichi extragiudiziari, approvata in Commissione con la sola opposizione dei componenti che si riconoscono nei valori di Magistratura Indipendente». Così lo ha reso noto un comunicato di Angelo Piraino segretario di Magistratura Indipendente. «È la seconda modifica di questa circolare - ha continuato Piraino - dopo quella approvata lo scorso novembre, e questa volta è specificamente indirizzata ai colleghi che esercitano anche le funzioni di giudice tributario. Anche questa modifica, come quella che l’ha preceduta, tradisce un’impronta ideologica fondata sul "sospetto" nei riguardi di qualsiasi attività diversa da quella giudiziaria ordinaria». «Questa volta - ha proseguito - il sospetto colpisce la giurisdizione tributaria, che dovrebbe avere nella logica dell’intervento uno statuto "speciale" stringente e limitativo, prevede l’introduzione di un "un penetrante meccanismo di controllo ex post sul contemporaneo svolgimento delle funzioni giurisdizionali ordinarie e tributarie". Controllo che si traduce in una pluralità di adempimenti che coinvolgono i Consigli giudiziari e i dirigenti degli uffici, nonché tutti i colleghi interessati, indistintamente, i quali dovranno comunicare al Consiglio, in una apposita autodichiarazione, una moltitudine di elementi di dettaglio che riguardano l’attività di giudice tributario in concreto svolta». «Al riguardo - ha evidenziato Piraino - vogliamo esprimere la nostra netta contrarietà a tale ipotesi di modifica evidenziando tra l’altro che l’incarico di giudice tributario non è un incarico extragiudiziario, trattandosi di funzioni giurisdizionali previste dalla legge, che non devono essere autorizzate e che richiedono alta professionalità a tutela, per un verso, di diritti fondamentali dei cittadini e, per altro verso, del funzionamento dell’apparato statale». «L'introduzione di controlli generalizzati e sproporzionati - ha continuato Piraino - rischia di pregiudicare o limitare fortemente lo svolgimento di tali funzioni previste e vieppiù incentivate dallo stesso legislatore, ciò potrebbe contribuire ad una consistente riduzione del prezioso apporto dei giudici togati all’interno delle Commissioni Tributarie, alterando l’equilibrio tra le variegate e non omogenee professionalità dei componenti. È specifico interesse della giustizia ordinaria che la giurisdizione tributaria venga esercitata in modo corretto ed efficiente, tenuto conto di quanto questa giustizia ingolfa i ruoli della Suprema Corte di Cassazione, e solo garantendo la qualità di questa giurisdizione si potrà avere qualche speranza di avvicinarsi all’attuazione degli ambiziosi obiettivi del Pnrr nel grado di legittimità». «Questo Consiglio Superiore della Magistratura non perde, ancora una volta, l’occasione per aumentare a dismisura gli adempimenti burocratici posti a carico dei singoli magistrati e della macchina giudiziaria, questa volta utilizzandoli chiaramente come mezzi di dissuasione. Siamo stanchi - ha concluso il segretario di Magistratura Indipendente Piraino - di tanta vuota burocrazia e rivendichiamo con forza il fatto che tutti i colleghi che lavorano anche nella giurisdizione tributaria lo fanno nell’interesse dei cittadini e di tutta la collettività».