Il vicepremier ucraino ha accusato la Russia di aver commesso un "genocidio" durante un attacco terroristico al suo Paese. Parlando a Sophy Ridge di Sky Television, Olha Stefanishyna ha affermato con sicurezza che gli atti di genocidio sono stati commessi dal governo russo e che il presidente Vladimir Putin e i suoi funzionari del Cremlino «hanno commesso crimini di guerra». Stefanishyna ha aggiunto che il numero dei «civili uccisi» e dei feriti nell'attacco russo è stato «superiore a quello dell'esercito ucraino», aggiungendo che «le donne sono state violentate per ore e poi uccise» dai soldati. Ma ha promesso che «l'Ucraina si difenderà finché sarà necessario», affermando che il pubblico ministero del suo paese esaminerà come perseguire le truppe russe per crimini di guerra. Attualmente sono già state presentate circa 2.000 denunce. La vicepremier elogiato le autorità turche e israeliane per il loro ruolo nel tentativo di raggiungere un accordo di pace, ma ha avvertito che l'Ucraina non accetterà alcuna soluzione all'occupazione russa del suo territorio. Intanto si aggrava il bilancio dei bambini uccisi: in oltre tre settimane sono 115 mentre altri 140 sono rimasti feriti. A riferirlo l'Ukrainska Pravda citando l'ufficio del procuratore generale. Il maggior numero si registra nella regione di Kiev dove hanno perso la vita 58 bimbi. Secondo l'intelligence, entro i prossimi due giorni la Bielorussia entrerà in guerra con l'Ucraina a fianco della Russia. Secondo fonti tra i funzionari dell'esercito e della sicurezza, nonostante la resistenza dei militari ordinari e dei residenti della Bielorussia, la decisione è stata presa dalla leadership del Paese. La fonte, un rappresentante del blocco di potere, ha osservato che i bielorussi non hanno mai combattuto da nessuna parte, non hanno né esperienza di combattimento né chiare ragioni per la guerra con l'Ucraina. Crede che «l'esercito bielorusso diventerà carne da macello sul territorio dell'Ucraina», come riporta pravda.com. L'autoproclamato presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko , ha già trascinato la Bielorussia nel conflitto, fornendo alle forze occupanti russe strutture militari situate sul territorio della Bielorussia.