Si è aperto oggi al tribunale di Perugia il processo che vede coinvolti l’ex consigliere del Csm Luca Palamara, difeso dagli avvocati Benedetto Buratti e Roberto Rampioni, e l’ex magistrato Stefano Rocco Fava, accusati di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Presenti in aula entrambi gli imputati. In apertura, la difesa di Fava, rappresentato da Luigi Castaldi e Luigi Panella, ha sollevato questioni di inammissibilità ed estromissione per la costituzione come parti civili del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e dell’associazione Cittadinanzattiva, chiedendone l’estromissione. Ad avviso di Castaldi, a proposito di Cittadinanzattiva, mancherebbe «l’essenzialità nel perseguimento dello scopo». Per quello che riguarda Ielo, ha dichiarato Castaldi, «non si ravvisano i presupposti affinché sia riconosciuto come persona offesa relativamente alle ipotesi di accusa formulate». Alle richieste si sono opposti i rappresentanti di Ielo e di Cittadinanzattiva, rispettivamente gli avvocati Filippo Dinacci e Sara Pievaioli, a cui si sono aggiunti i rappresentanti della procura. Sulla richiesta di estromissione di Ielo e Cittadinanzattiva come parti civili, vista la necessità di analizzare gli aspetti sollevati, la coorte si pronuncerà in occasione della prossima udienza, fissata al 2 febbraio.

Luca Palamara, dichiarazioni spontanee a Perugia

«Affronterò questo processo con il massimo rispetto, però ci tengo a dichiarare in apertura del dibattimento la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, rafforzata dal deposito della lista testi dell’ufficio di Procura, nel quale non rinvengo un test che dovrebbe riferire sul conto della mia persona per fatti e vicende che non mi riguardano, come emerge dai fatti. Questo ci tengo a dirlo in apertura, perché penso di dover rispondere dei comportamenti che mi vengono contestati, ma di quelli che ho fatto e non di quelli che non ho fatto» ha detto l’ex consigliere del Csm Luca Palamara, rilasciando una dichiarazione spontanea durante la prima udienza del processo. Sulla richiesta di estromissione dell’associazione Cittadinanzattiva e del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo come parti civili, Palamara ha dichiarato: «Aggiungo una valutazione alla luce delle eccezioni sollevate rispetto alle quali la mia difesa non ha detto una parola. Io penso che nella lealtà processuale che dovrebbe contraddistinguere tutte le parti, mi sarei aspettato un riferimento all’impegno che l’Anm, da me presieduta, aveva avuto nel coinvolgere Cittadinanzattiva nelle iniziative a sostegno della legalità».