«Ormai siamo diventati il paese dei tamponi o ancor meglio tamponificio Italià. I tamponi non vengono richiesti da un medico e quindi interpretati, ma sono diventati come le Zigulì o i preservativi. Li prendi quando vuoi, al banco, li puoi ordinare sul web e te li fai addirittura da solo. Non so bene con che metodo. Oppure ti metti in coda per ore per poter andare a fare capodanno in sicurezza (si fa per dire) o finire la quarantena imposta dal figlio che è aveva un positivo in classe». Così su Facebook linfettivologo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale Policlinico San Martino di Genova. «Che senso ha tutto questo? - si chiede Bassetti - Il rapido può dare falsi negativi (fino al 40% dei casi), falsi positivi e in ogni caso offre unistantanea del momento in cui è stato fatto. Torniamo a fare i tamponi ai sintomatici e finiamola con questo sistema che rischia di paralizzare il nostro paese».