La riforma del Consiglio superiore della magistratura e dell’ordinamento giudiziario è «imminente». Lo ha detto la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, intervenuta, da remoto, alla seconda edizione del Global Dialogue of Justice Leaders. «Dal sistema giustizia i cittadini si attendono che i giudici siano indipendenti, autonomi, competenti. Si attendono che i loro diritti processuali siano pienamente rispettati e che le decisioni giudiziarie siano accurate e adeguatamente motivate. Ma si aspettano anche che la risposta alla loro domanda di giustizia arrivi in tempi ragionevoli. Si aspettano efficienza - ha sottolineato - Queste sono le componenti fondamentali di un sistema giudiziario affidabile, credibile e meritevole della fiducia dei cittadini, per il quale il governo italiano sta lavorando». Il Global Dialogue of Justice Leaders è uno degli eventi organizzati durante la Global week for justice, ospitato quest’anno dal Governo della Lettonia e organizzato da Ocse, Open Government Partnership (Ogp) e Pathfinders for Peaceful, Just and Inclusive Societies. Nella riunione, alla quale hanno partecipato ministri della Giustizia e giuristi internazionali, si è parlato di cooperazione nazionale e globale secondo i punti tracciati dall’Agenda 2030. La Guardasigilli ha partecipato alla sessione: «People-centred justice transformation». Sono stati ricordati i principi per le buone prassi nei sistemi di giustizia lanciati dall’Ocse che mirano a sviluppare una giustizia incentrata sui bisogni delle persone. Cartabia ha sottolineato come l’Italia abbia fatto proprie tali buone pratiche nell’insieme delle riforme che il ministero della Giustizia sta portando avanti.