Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico, in un'intervista alla Repubblica, afferma che «il vaccino per i bambini renderà ancora più difficile la circolazione dell'infezione. Allo stesso tempo offrirà una protezione individuale per i singoli bambini. Pur mostrando spesso sintomi più lievi, anche loro a volte subiscono effetti che possono persistere nel tempo. Tutti i vaccini - aggiunge -, compresi quelli per i bambini, superano test e valutazioni molto rigorose. Non sono prodotti sperimentali, sono vaccini sicuri ed efficaci». «I vaccini si stanno dimostrando estremamente efficaci nel prevenire la malattia grave. La protezione nei confronti di ricovero e decesso resta superiore al 90%. Sei mesi dopo la seconda dose, l'efficacia diminuisce invece nei confronti del contagio», spiega Brusaferro. Quanto ai tamponi, «si limitano a fotografare la presenza o meno dell'infezione nel momento in cui si eseguono. Sappiamo che la loro precisione (misurata in termini di sensibilità e specificità) non è del 100% e che già subito dopo aver eseguito il test è possibile incontrare il virus». Quindi, «è necessario anche che chi non si è vaccinato raccolga l'invito a farlo - afferma -. Si tratta di una quota del 10% di italiani, di cui 3,7 milioni tra 30 e 60 anni, proprio nella fascia in cui vediamo una maggior circolazione del virus». «I nostri comportamenti - rileva - non valgono solo per noi stessi, ma hanno un impatto sociale. Le pillole antivirali, a suo avviso, non sostituiranno i vaccini: «Sono strumenti diversi».