Per Patrick Zaki si profila il trasferimento in un altro carcere perché il maxi penitenziario di Tora, al Cairo, va verso la chiusura: a riferirlo sono stati i genitori dello studente egiziano dellUniversità di Bologna in arresto in Egitto dal febbraio del 2020, citati da un post sui social degli attivisti "Patrick Libero" in cui si esprime il timore che le condizioni di detenzione possano essere anche peggiori. È stato lo stesso ricercatore 30enne a comunicare ai genitori di essere «stato informato che la struttura della prigione di Tora sta chiudendo, il che significa che dovrà essere trasferito in unaltra struttura di detenzione». Gli attivisti precisano che non ci sono state comunicazioni ufficiali e quindi non si sa «quando e dove» Patrick «sarà trasferito», ma cè preoccupazione che possa finire «in una prigione con condizioni di vita peggiori». «Quello che sappiamo è che non sarà trasferito nel nuovo complesso carcerario di Wadi El Natroun, perché la struttura è solo per detenuti e non per detenuti politici», si legge nel post, «cè ansia anche perché nel primo periodo in un nuovo carcere non sono ammesse visite, quindi Patrick sarà lasciato senza rassicurazioni, forse cibo, vestiti o necessità di base, fino a quando la sua famiglia sarà autorizzata a visitarlo di nuovo».