"Questa mattina l’avvocato Stefano Chinotti, nostro socio storico e Presidente del Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo, ha trovato la sua auto incisa con insulti e scritte intimidatorie di chiaro stampo omofobo". La denuncia arriva dall'Associazione Rete Lenford - Avvocatura per i diritti LGBTI+, a seguito dell'episodio reso noto dallo stesso avvocato Chinotti sul proprio profilo Facebook con un immagine della scritta omofoba ritrovata sul paraurti dell'auto.   "Come ci ha spiegato Claudia Bianchi in occasione di uno dei nostri convegni, insultare e intimidire con il termine “7rocio” esprime disprezzo non solo verso un individuo, ma allo stesso tempo verso tutti gli omosessuali che si giudicano disprezzabili proprio in quanto omosessuali - si legge nella nota dell'Associazione -. Tali insulti contribuiscono a generare e rinforzare disprezzo, derisione e ostilità verso un individuo e tutto il gruppo sociale che rappresenta. Tuttavia Stefano, a cui va tutto il nostro sostegno e affetto, non si lascerà intimorire e continuerà a percorrere con coraggio e determinazione la sua fondamentale attività di professionista e attivista a servizio della comunità LGBTI+. È per episodi come questo che chiediamo da tempo l’immediata ricalendarizzazione in Senato del ddl Zan". Sul punto si esprimerà la Conferenza dei capigruppo del Senato, che nella riunione di martedì prossimo, 19 ottobre, deciderà tempi e modalità di ripresa dell’esame del ddl Zan. L'annuncio è arrivato dalla presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi, che al termine della conferenza dei capigruppo ha fatto sapere: «Alla prossima conferenza dei capigruppo, martedì 19 alle 15, porteremo la richiesta di prosecuzione della discussione sul ddl Zan. Lo abbiamo preannunciato oggi e, a onor del vero, nessuno si è opposto». La richiesta, viene riferito, arriverà anche da M5s, LeU e Iv. Polemico il senatore di Fdi Ignazio la Russa, vicepresidente del Senato: «Perché non lo facciamo questa settimana? Forse - ha ironizzato- perché ci sono le elezioni di mezzo. Disperatamente state rinviandolo a dopo le elezioni - ha insistito rivolgendosi agli esponenti del centrosinistra - la giornata di giovedì era vuota. Se fosse falso che loro il ddl Zan non lo vogliono discutere perché non vogliono discuterlo durante il periodo elettorale, perché temono una ripercussione negativa degli italiani e degli elettori, l’avrebbero messo in discussione giovedì che non abbiamo niente da fare e invece aspettano che finisca il turno elettorale».