Strada in salita per il ddl Zan, la cui discussione generale dopo il termine per il deposito degli emendamenti è ripresa oggi in Senato. Ma visti i quattro decreti da approvare a palazzo Madama da qui alla chiusura per le vacanze estive dei senatori e le oltre 700 richieste di modifica presentate, è probabile che il voto finale arriverà a settembre. La Lega ha depositato infatti 672 emendamenti, 4 sono quelli di Italia viva e unottantina quelli della senatrice centrista Paola Binetti. «Un chiaro tentativo di affossare la legge - ha scritto lo stesso deputato dem Alessandro Zan su twitter - Altro che volontà di dialogo e mediazione. Salvini sui diritti conferma di avere la stessa linea di Orban». Sulla stessa lunghezza donda la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi, mentre da Italia viva Davide Faraone auspica «ampia convergenza» in Aula sulle proposte di modifica allart. 1 presentate assieme al gruppo per le Autonomie. Ma la risposta della Lega non si fa attendere e arriva per bocca dello stesso segretario Matteo Salvini. «Ognuno è libero di amare chi vuole, ma togliamo i bambini delle scuole elementari dallo scontro politico e vediamo come finisce la vicenda di questo benedetto ddl Zan», ha detto il leader del Carroccio sostenuto da Massimiliano Romeo, suo capogruppo a palazzo Madama che lascia aperto uno spiraglio di trattativa.«Se si dialoga, la Lega è pronta a ritirare gran parte degli emendamenti - ha scritto lesponente leghista - Se invece il Pd continuerà a volere lo scontro, affosserà la legge e la tutela dei diritti di migliaia di persone». Nessun passo avanti dalla conferenza dei capigruppo convocata dopo il deposito degli emendamenti per decidere il calendario dei lavori, con Lega e Fratelli dItalia pronti a chiedere il non voto agli articoli.