«Il legislatore odierno si trova di fronte a scelte difficili, ricostruttive» e vi sono alcuni temi «ineludibili» su cui il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà esprime, nella sua relazione annuale presentata oggi alla Camera, alcuni auspici: in particolare, Il Garante Mauro Palma richiama il "nodo" dellergastolo ostativo, sottolineando «il necessario confronto per la costruzione di una norma non timorosa che effettivamente risponda allo spirito e alla lettera della pronuncia della Corte costituzionale rispetto allostatività per il "fine pena mai"». Per il Garante, «rimane incomprensibile la paura che emerge in molte dichiarazioni, anche recenti, a seguito della pronuncia della Corte costituzionale in termini di rifiuto di una preclusione allaccesso alla liberazione condizionale per particolari autori di reato calmierata dallunico parametro della collaborazione attiva. La valutazione del giudice attraverso una pluralità di indicatori - quantunque cogenti e non vaghi - è la migliore espressione della considerazione della finalità rieducativa e questo il Parlamento dovrà tenere ben presente in questanno che la Corte ha fissato perché normativamente si agisca sulla dichiarata incompatibilità costituzionale dellattuale previsione normativa per laccesso alla liberazione condizionale». Nella relazione, il Garante ricorda che «a fronte delle attuali 1.801 persone che scontano la pena dellergastolo, di cui 1.259 in situazione cosiddetta "ostativà", coloro che nellultimo triennio hanno avuto accesso alla liberazione condizionale sono stati complessivamente cinque, nessuno nei primi sei mesi di questanno».