«Fin da subito, ho evidenziato l’importanza dell’obiettivo da raggiungere nell’ambito della Campagna Vaccinale Nazionale, ovvero conseguire la vaccinazione dell’80% della popolazione nazionale entro il 30 settembre di questo anno (con la platea over 12 anni, a cui è autorizzata la somministrazione del vaccino dallo scorso 3 giugno, la popolazione da vaccinare è composta da circa 54,3mln)». Lo ha detto il Commissario Straordinario all’Emergenza Covid-19, generale Francesco Paolo Figliuolo, intervenendo in V Commissione della Camera dei Deputati (Bilancio, Tesoro e Programmazione). «Da inizio campagna - ha spiegato - sono state effettuate oltre 38,2mln di somministrazioni e, dalla metà di maggio, il numero medio delle somministrazioni settimanali si è attestato a circa 3,5mln, in linea con i target prefissati». Ad oggi, risulta aver ultimato il ciclo vaccinale su scala nazionale «l’82,31% degli over 80 e il 35,37% della platea 70-79 enni», ha aggiunto Figliuolo. «Con riferimento alla categoria dei 60-69 enni (circa 7,6 mln di persone) - ha ricordato il generale - ha completato il ciclo vaccinale il 28,27%». Scuola, massima copertura agli studenti «Attesa l’irrinunciabile valenza sociale ed educativa della didattica in presenza, è stato chiesto di garantire, prima dell’inizio dell’anno scolastico, la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali i preparati farmacologici saranno disponibili», ha detto il commissario. «Proprio recentemente, a seguito dell’estensione dell’indicazione terapeutica del vaccino Cominarty (BioNTech/Pfizer) fino a soggetti di età pari o superiore a 12 anni - ha ricordato il generale - è stato chiesto alle Regioni e alle Province Autonome di dare immediata attuazione a tale estensione utilizzando linee dedicate negli hub vaccinali e facendo il più ampio ricorso ai pediatri di libera scelta». «Il vaccino anche per i ragazzi è uno dei pilastri della lotta al virus, insieme con il tracciamento e i buoni comportamenti individuali: ma fin quando le leggi prevedono la non obbligatorietà, nessuno deve essere in alcun modo discriminato», ha sottolineato. «Chi organizza l’attività scolastica - ha spiegato il generale - dovrà mettere in campo tutte le misure possibili per rendere sicura la permanenza a scuola degli alunni che, per scelta propria o dei propri genitori, legittimamente decideranno di non vaccinarsi. Il mio auspicio - ha concluso Figliuolo - è che ci sia il massimo coinvolgimento dei giovani nella campagna, ma ho il massimo rispetto per quelle che sono le scelte personali». «Possibile una terza dose» «La poderosa e complessa macchina della struttura commissariale si sta rivelando uno strumento efficace e straordinario. Questa macchina deve condurre però, contestualmente e gradualmente nei prossimi mesi, a un binario di ordinaria gestione delle attività sanitarie da parte delle amministrazioni centrali e locali competenti», ha detto il generale sottolineando l’importanza del progressivo passaggio alla normalità, della transizione dagli hub alla "capillarità", nel percorso che porterà a una campagna che dovrà essere in futuro «governata dalle strutture preposte» del territorio. «L’ordinarietà della gestione dell’attività vaccinale futura - ha ricordato Figliuolo - che, stante gli attuali scenari, potrebbe prevedere la necessità di almeno un’ulteriore dose, così come gli interventi di supporto al sistema sanitario nazionale, agli istituti scolastici e ad ogni altra articolazione del Paese supportata dalla struttura nel più critico e buio periodo emergenziale, dovrà tornare ad essere governata dalle strutture dello Stato preposte: la ripartenza del Paese, e la generale sensazione di un ritorno alla normalità, passa anche da questo. L’impegno è totale, ve lo posso assicurare; i risultati, poi, saranno valutati dal Parlamento, dal governo ma prima ancora dagli italiani». «Con l’approssimarsi della stagione estiva e della chiusura delle scuole, è stato chiesto alle Regioni e alle Province Autonome di attuare procedure flessibili di prenotazione della vaccinazione che consentano ai cittadini la definizione della tempistica vaccinale già dalla scelta della data della prima dose in modo da evitare che la seconda somministrazione coincida con i periodi di assenza dalle zone di residenza/assistenza/domicilio. In merito, l’adeguamento della tempistica di vaccinazione è reso possibile dalla flessibilità degli intervalli di somministrazione tra prima e seconda dose delle diverse tipologie di vaccino», ha concluso Figliuolo.