«Se dovete arrestare mio figlio, che non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera». Lo dice il garante del M5S, Beppe Grillo, in un video pubblicato sul suo blog, parlando della vicenda giudiziaria che riguarda il figlio 19enne, Ciro, accusato di stupro da una ragazza italo-svedese e sotto inchiesta assieme a tre amici. «Vi siete resi conto che non è vero niente che c’è stato lo stupro. Perché una persona stuprata la mattina, al pomeriggio fa kitesurf e dopo 8 giorni fa la denuncia vi è sembrato strano. Bene, è strano! E poi non è l’avvocato a parlare o io, che sono il padre, a difendere mio figlio: c’è il video. C’è tutto il video, passaggio per passaggio, si vede che è consenziente, si vede che c’è il gruppo che ride, che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono 4 coglioni, non 4 stupratori e io sono stufo perché sono due anni», aggiunge Grillo, visibilmente adirato, anche con i giornalisti.
«Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Io voglio chiedere, voglio una spiegazione perché un gruppo di "stupratori seriali", compreso mio figlio dentro, non sono stati arrestati. La legge dice che gli stupratori vengono arrestati e messi in galera e interrogati in galera o ai domiciliari», incalza Grillo, chiedendo: «Invece sono lasciati liberi per due anni, perché? Perché non li avete arrestati subito? Ce li avrei portai io in galera, a calci nel culo».