I campioni di urina di Alex Schwazer sono stati alterati. È quando emerge nell’ordinanza che dispone l’archiviazione da parte del gip del procedimento penale (il n.5809/16 di 87 pagine) a carico dell’ex marciatore. Al punto 5 ("Conclusioni"), il gip di Bolzano Walter Pelino ha scritto di ritenere «con alto grado di credibilità che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer l’1.01.2016 siano stati alterati allo scopo di risultare positivi» così da «ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta come pure del suo allenatore Sandro Donati». Il gip nei punti successivi parla di «falso ideologico» e «frode processuale» e parla di «pressioni» esercitate sul laboratorio di Colonia come emergono dalle mail intercorse tra Ross Wenzel (consulente legale della World Athletics, ex Iaaf), Thomas Capdevielle (responsabile settore antidoping World Athletics) e Hans Geyer, direttore del laboratorio di Colonia dove erano custodite le provette contenenti le urine di Schwazer durante il controllo a sorpresa antidoping dell’1 gennaio 2016. L'esito positivo del test era costato all'atleta una squalifica di 8 anni su cui pesava la recidiva. Ma Schwazer si è sempre dichiarato vittima di un complotto: nega di aver assunto sostanze dopanti durante quel periodo, il 2016, diversamente da quanto accaduto nel 2012, quando ammise la violazione.