«Molti di quelli che si lamentano ad alta voce per la chiusura degli impianti sciistici mi ricordano i passeggeri che pretendono di continuare ballare mentre la nave affonda. Qualche giorno fa è stato pubblicato un drammatico comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Questo comunicato è scritto in un linguaggio tecnico che stempera l’oggettiva drammaticità; tra le righe si legge: una grande tempesta è in arrivo e bisogna allontanarsi a tutta velocità». Il monito arriva da Giorgio Parisi, fisico e presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, in un'articolo pubblicato sul Blog dell’Huffington Post. Lo scorso ottobre, lo stesso Parisi aveva chiesto «di assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni» per «evitare che i numeri del contagio in Italia arrivino inevitabilmente, in assenza di misure correttive efficaci, nelle prossime tre settimane, a produrre alcune centinaia di decessi al giorno». Un appello che era stato inviato al capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con la firma di oltre cento tra scienziati e docenti universitari, tra cui figuravano anche i nomi del Rettore della Normale di Pisa, Luigi Ambrosio e di Fernando Ferroni, ex presidente Istituto Nazionale Fisica Nucleare. Nel testo pubblicato oggi Parisi sottolinea come «è ormai noto e stranoto che la variante inglese è più contagiosa di circa del 40%», inoltre «le misure di contenimento attuali, che sono capaci di mantenere circa costante la circolazione del vecchio virus, sarebbero gravemente inefficaci contro il nuovo virus che raddoppierebbe nel giro di due settimane». «Molti studi affermano che questa maggiore contagiosità è anche accompagnata da un aumento dei casi gravi tra gli ammalati, aumento che anch’esso viene stimato intorno al 40%», avverte il fisico. «Nel giro di poche settimane - scrive il presidente dei Lincei - avremmo un raddoppio dei casi che, unito alla stimata maggiore gravità della malattia, porterebbe il numero dei morti a circa un migliaio al giorno, anche perché la vaccinazione delle persone a rischio sarebbe lontana dall’essere terminata». «C’è una corsa disperata tra la nuova variante che avanza e la vaccinazione che ci protegge; il virus la sta vincendo: dobbiamo guadagnare tempo prezioso rallentandolo», sottolinea Parisi: «L’Iss dà indicazioni chiarissime: bisogna aumentare le misure di contenimento e non rilassarle». «L’impatto dell’attuale scoperta di migliaia di casi della variante inglese in Italia è simile a quello della scoperta del febbraio scorso di migliaia di casi in Lombardia - è il ragionamento di Parisi -. Allora le misure appropriate furono prese in ritardo, anche a causa di una campagna orchestrata di sottovalutazione (ci ricordiamo tutti della banale influenza) a cui si accodò una parte della politica. Io sono convinto che questa volta gli interventi di contenimento saranno veloci e appropriati, anche se vedo con grande preoccupazione qualcuno che canta la stessa canzone dell’anno scorso». «In attesa di un’ampia diffusione del vaccino abbiamo ancora due-tre mesi di forte vulnerabilità. Non dobbiamo abbassare la guardia adesso: ci costerebbe molte vite e diventerebbe sempre più difficile arrivare a una ragionevole quasi normalità per quest’estate», conclude Parisi.