Chiunque si è occupato di indagini sui pubblici appalti sa che il teatro di azione delle imprese coinvolte nei pubblici appalti è di gran lunga più ampio della singola circoscrizione del tribunale: è qualcosa di vasto e complesso che comporta un serio piano di intervento ancor prima conoscitivo. Tuttora tutto questo non è avvenuto. Non mi risulta che impostazioni di indagini di questo tipo siano mai avvenute, non mi risultano riunioni di Pm che cerchino di razionalizzare il sistema delle indagini. Per cui la conseguenza qual è?Che adesso ci troviamo di fronte ad una situazione di grave allarme: in concreto ignoriamo nei suoi esatti termini la portata dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico e in particolare in quello dei pubblici appalti. Si potrebbe dire che abbiamo fatto dei tipi di indagini a campione, da cui si può dedurre con attendibilità un certo tipo di condizionamento, ma l’indagine, di cui mi sono occupato a Palermo, mi induce a ritenere che la situazione sia molto più grave di quello che appare all’esterno. Un condizionamento dei pubblici appalti a ciclo continuo Di fronte ad un sistema di condizionamento generico dei pubblici amministrati da parte delle imprese - identico sia al Nord che al Centro e al Sud-, inteso come corruttela generica, abbiamo un condizionamento mafioso che sfrutta la corruttela genetica. Utilizzando esclusivamente gli spunti ormai oggetto di pubblica conoscenza certe cose si possono dire: e cioè, io credo, che almeno per quanto riguarda la mafia, c’è un condizionamento dei pubblici appalti potremmo definirlo a ciclo continuo, che passa fin dall’individuazione e scelta delle imprese, a prescindere dalla legislazione più o meno sofisticata sui tipi e criteri per l’assegnazione degli appalti, fino all’esecuzione degli appalti. Abbiamo un condizionamento a monte e uno a valle, abbiamo un condizionamento mafioso sia nella fase della individuazione dei concorrenti che vinceranno le gare sia nell’attività che concreta le realizzazione dei pubblici appalti, abbiamo ben specifici settori di influenze e condizionamento, abbiamo soprattutto - e questo nel futuro verrà fuori- , purtroppo, una indistinzione tra imprese meridionali e imprese di altre zone d’Italia per quanto attiene al condizionamento e all’inserimento in certe tematiche di schietta matrice mafiosa. La materia dei pubblici appalti è la più importante È illusorio pensare che imprese appartenenti ad altre attività che dovevano essere realizzate in altre zone d’Italia rimangano immuni da certi tipo di collegamenti, sia che lo vogliano sia che non lo vogliano. Sono state acquisite intercettazioni telefoniche di chiarissime indicazioni di precise scelte operative, a cui tutti sottostanno, a pena di conseguenze gravissime o autoesclusione dal mercato; non è necessaria un’azione di rappresaglia violenta, che invece riguarda al massimo solo chi non vuole capire; ci sono talmente tanti passaggi che ogni impresa deve capire che questo è il sistema a cui sottostare e non c’è alcuna possibilità di sorta per uscirne. (…) io credo che la materia dei pubblici appalti è la più importante perché è quella che consente di far emergere come una vera e propria cartina di tornasole quel connubio, quell’intreccio tra mafia e imprenditoria.