Un approccio differente per il raggiungimento dell’obiettivo finale: la persona e il suo bisogno di tutela al centro del sistema giustizia. È questa la filosofia di intervento che il Consiglio nazionale forense ha individuato nell’elaborazione delle proposte dettagliate e sistemiche a supporto del ‘ Piano nazionale di ripresa e resilienza’ e inviate al ministro della Giustizia e al governo per dare un contributo alla modernizzazione della giustizia intesa quale motore di sviluppo di una società inclusiva e caratterizzata da più ampi livelli di benessere collettivo e quindi capace di garantire la soluzione migliore rispetto all’aspettativa di tutela dei cittadini.

La proposta di intervento del Consiglio nazionale forense, che si iscrive in due delle missioni individuate dal governo nel Recovery plan, quelle relative alla giustizia e all’occupazione, parte dal presupposto che il settore della giustizia non possa essere revisionato soltanto in termini di bilancio e contenimento della spesa ma anzi deve essere rivolto costantemente al miglioramento del servizio offerto a cittadini e imprese, attraverso tre coordinate strettamente interconnesse: la razionalizzazione e semplificazione del quadro normativo esistente, l’investimento nell’organizzazione della giustizia, la formazione di professionalità di alto livello e l’implementazione di competenze specifiche degli operatori del settore.

Il carico eccessivo dei ruoli giudiziari, il peso dell’arretrato in materia civile e la conseguente eccessiva durata dei processi hanno indotto troppo spesso il legislatore ad adottare soluzioni volte a rendere più difficoltoso l’accesso alla giurisdizione e a ridurre le garanzie difensive invece che a migliorare il servizio offerto al cittadino.

La proposta del Cnf punta, invece ad un recupero di qualità dell’accertamento giurisdizionale che riporti al centro la soddisfazione del bisogno di tutela della persona, nella consapevolezza che l’attuale affanno dei ruoli giudiziari incida in modo consistente sul servizio offerto al cittadino.

Per questo reputa utile razionalizzare il perimetro della giurisdizione contenziosa, proponendo, tra l’altro, l’esternalizzazione della volontaria giurisdizione e di talune fasi di quella contenziosa, la promozione ( e non l’imposizione) dei sistemi alternativi di soluzione delle controversie anche nel settore tributario, facendo sì che essa divenga luogo della risoluzione della crisi di cooperazione del conflitto non risolvibile altrimenti, così da migliorarne la qualità del servizio e da rimanere rigidamente fedeli ai precetti costituzionali di riferimento.

Tra le proposte, anche un piano per lo smaltimento dell’arretrato civile, un ripensamento dei riti alternativi nel processo penale, una sostanziale semplificazione e digitalizzazione dei processi innanzi alle giurisdizioni speciali, e la proposta relativa alla giustizia di prossimità, in linea con quanto sottolineato dalla Commissione europea nel 2013.

Per contenere il rischio della crisi della giurisdizione e a parte ogni altra considerazione nel dettaglio delle proposte di modifica del processo civile e del processo penale, si considera necessario rafforzare il concetto di competenza e di responsabilità, cosi come indifferibile è la specializzazione del giudice, elemento valutato in termini di miglioramento della qualità e dell’efficienza dalle istituzioni europee.

In questo senso va intesa la prospettiva di formazione specialistica degli attori del processo.

L' emergenza sanitaria ha reso ancora più evidenti le condizioni strutturali dell’amministrazione della giustizia: dai problemi dell’edilizia giudiziaria a quelli delle aule piuttosto che dell’organizzazione dei ruoli e del personale. In questa prospettiva la proposta di considerare necessario superare l'ambiguità del doppio profilo amministrativo e giudiziario, affidando l'organizzazione amministrativa a professionisti.

La proposta di riforma tenta di esprimere una visione globale della Giustizia; sottesa ai principi di competenza e responsabilità, nella consapevolezza che il sistema già complesso, messo a dura prova nell'ultimo anno, non può e non deve svilirne il ruolo essenziale per l’attuazione dei valori e dei principi della Costituzione.

*Presidente del Cnf