I Repubblicani della Camera dei Rappresentanti Usa si sono opposti alla discussione immediata della risoluzione presentata dai Democratici per chiedere al vicepresidente, Mike Pence, di ricorrere al venticinquesimo emendamento per destituire il presidente, Donald Trump. I dem hanno quindi presentato la messa in stato d’accusa nei confronti di Trump, che potrebbe essere votata già mercoledì prossimo. L’articolo di impeachment è stato formalmente presentato alla Camera: l'accusa contro Donald Trump è di aver «incitato l’insurrezione» che ha portato all’assalto del Congresso. L’atto, un singolo articolo di quattro pagine che ha come primi firmatari David Cicilline, Ted Lieu e Jamie Raskin, non è stato letto durante la brevissima seduta della Camera perché ancora non è stato portato in aula per il voto. L’accusa si basa in particolare su due punti: la «reiterata e infondata» denuncia di brogli alle elezioni dello scorso 3 novembre e il discorso tenuto a Washington il 6 gennaio poche ore prima dell’attacco al Campidoglio, che ha causato la sospensione temporanea della sessione del Congresso a camere congiunte per la ratifica dell’elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti. La risoluzione preparata dai Dem fa tuttavia riferimento anche alla telefonata con la quale Trump a inizio gennaio ha chiesto al segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, di «trovare i voti» necessari a invertire il risultato delle elezioni presidenziali in quello Stato. «In tutto questo, il presidente Trump ha gravemente messo a repentaglio la sicurezza degli Stati Uniti e delle sue istituzioni. Ha minacciato l’integrità del sistema democratico, ha interferito con la pacifica transizione dei poteri e ha messo in pericolo il governo. Ha dunque tradito la fiducia in lui riposta come presidente, recando evidente danno al popolo degli Stati Uniti», si legge nel testo ottenuto in anteprima dalla «Cnn». Se la Camera dovesse approvare la risoluzione, questa passerebbe al Senato dove tuttavia non potrebbe essere votata prima del 19 gennaio prossimo, ovvero prima della vigilia dell’insediamento della futura amministrazione Biden. Per Trump si tratterebbe della seconda messa in stato d’accusa da parte del Congresso: all’inizio di quest’anno, il presidente uscente è stato prosciolto dal Senato dall’accusa di abuso di potere formulata sulla base delle pressioni sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky perchè indagasse sulle attività in quel Paese di Hunter Biden, figlio di Joe. Ieri la presidente della Camera, la leader democratica Nancy Pelosi, ha chiarito che i Dem procederanno con il procedimento di impeachment se il vice presidente Mike Pence non invocherà il 25mo emendamento, che comporterebbe la destituzione di Trump attraverso una strada più rapida ma difficilmente percorribile. Nella seduta odierna i repubblicani hanno bloccato una mozione dei democratici per ottenere il consenso unanime necessario a costringere Pence a invocare il 25emendamento. Secondo fonti della «Cnn», la risoluzione è attualmente appoggiata da 214 rappresentanti. Perchè venga approvata occorrono 217 voti alla Camera. I leader democratici stanno facendo pressione sui colleghi repubblicani perchè sostengano l’iniziativa e contano di raccogliere almeno una decina di voti conservatori. Al Senato la partita sarebbe più difficile, sebbene diversi repubblicani - Ben Sasse del Nebraska, Pat Toomey della Pennsylvania, Lisa Murkowski dell’Alaska e Mitt Romney dello Utah - hanno già auspicato le dimissioni di Trump e potrebbero votare a favore dell’impeachment.