“Ho letto con attenzione l'articolo di oggi di Damiano Aliprandi sulla situazione nelle carceri in epoca di pandemia. L'articolo contiene una serie di informazioni e di giudizi legittimi ma che, in parte, mi permetto di precisare. Innanzi tutto io non credo esista oggi, di fronte al Covid, una situazione drammatica e fuori controllo nelle carceri italiane, grazie anche al lavoro che quotidianamente svolgono agenti e operatori negli istituti. A dirlo sono anche i dati forniti dal Garante nazionale dei detenuti e dal Dap. Certo la situazione va tenuta sotto controllo ed è necessario lavorare per diminuire la popolazione carceraria In generale e al fine, ora, di garantire norme di sicurezza che rispettino le regole del distanziamento stabilite per contrastare il diffondersi del virus. Per questo penso che essere riusciti a far passare, nel decreto Ristori, la proroga al 31 gennaio 2021 della possibilità di ottenere gli arresti domiciliari per chi ha ancora 18 mesi di pena da scontare, e di restare fuori dal carcere fino a quella data, per chi gode di permessi premio o di lavoro, non mi sembra poca cosa. Soprattutto questa misura riguarda una platea di circa 1300 detenuti che non costringiamo a tornare in carcere. Certo avremmo voluto di più. Il decreto migliora la situazione ma certamente serviva, ed erano nostre proposte, aumentare gli sconti di pena per chi ha già vissuto un percorso positivo in carcere e il blocco dell’esecutività delle sentenze passate in giudicato. Continueremo a batterci per ottenere queste misure e ripresenteremo questi emendamenti, concordati con le associazioni e con i Garanti, nel prossimo decreto Ristori previsto per gennaio. Segnalo poi che nel Recovery plan sono già previste misure e risorse per garantire, nelle carceri, la creazione di spazi adeguati che garantiscano distanze corrette. Ripeto, potevamo e volevamo di più, ma l'opposizione della destra, che agita irresponsabilmente la sua propaganda, e la contrarietà del M5S ad alcune nostre proposte hanno impedito un risultato migliore. Credo però che con il decreto approvato facciamo un passo avanti per garantire la necessaria sicurezza a chi lavora e opera nelle carceri e la medesima sicurezza e la sacrosanta dignità, garantita dal dettato costituzionale, ai detenuti'. FRANCO MIRABELLI vice presidente dei senatori Pd  

Gentile senatore Mirabelli, nel ringraziarla per il suo gradito intervento, tengo a precisare che è lo stesso Garante nazionale da lei citato - a osservare che i dati non inducono a tranquillità. Il decreto ristori ha avuto come effetto una leggera riduzione del sovraffollamento carcerario. Non ho parlato di catastrofe, ma di emergenza a fronte di già 10 detenuti morti nella sola seconda ondata ( l’ultimo ieri Donato Bilancia). D’altronde, solo come esempio, lo stesso direttore del carcere di Busto Arsizio, colpito da un focolaio, ha indicato alla magistratura competente circa 60 detenuti con gravi patologie che potrebbero usufruire di una detenzione domiciliare o ospedaliera. Lei stesso ha ammesso con onestà intellettuale che si poteva fare di più. Le destre sono all’opposizione, quindi ci auguriamo che si batta all’interno del suo governo per fare di più come promesso. Il premier Conte, martedì prossimo, incontrerà Rita Bernardini del Partito Radicale proprio per discutere delle misure deflattive necessarie. Credo che sia un’ottima sponda per ritornare a proporre, con più forza, misure più incisive. Anche perché, covid o meno, come lei sa benissimo, è la stessa Costituzione italiana a parlare delle pene senza menzionare il carcere. Quest’ultimo dovrebbe essere l’extrema ratio. In fondo, credo che ciò incarni in pieno anche una visione progressista della società. Quella che il Pd dovrebbe coraggiosamente rappresentare.

( DAMIANO ALIPRANDI)