Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, è netto nell’opposizione «a qualsiasi alleanza con Pd, M5s o Italia Viva», definisce “irresponsabile” l’atteggiamento del governo e chiede » chiarezza» in vista del Natale.

Onorevole Lollobrigida, crede che Salvini esorti ad andare al voto in pubblico, per poi tramare accordi, magari con Renzi, in privato?

Non ho motivo di dubitare degli alleati, ma Fratelli d’Italia conferma una posizione chiara e coerente con il nostro popolo al quale abbiamo dato garanzie sottoscrivendole prima delle elezioni del 2018. Quelle garanzie si sono poi trasformate nel patto anti inciucio condiviso con gli alleati, il che significa rifiuto di alleanze organiche con Pd, M5s e Italia Viva.

Dovesse cadere il Conte bis, cosa vede all’orizzonte?

Giorgia Meloni è stata chiarissima: Conte non è in grado di guidare l’Italia. Questo governo e le sue cabine di regia non fanno altro che dividersi e lottizzare poltrone ed è quindi urgente garantire stabilità con un governo scelto dal popolo. É falso non immaginare un ritorno alle urne, perché gli Stati Uniti hanno appena eletto un presidente con 120 milioni di votanti in presenza. In primavera voteranno tante grandi città e non dobbiamo essere spaventati dal urne per dare all’Italia un governo rappresentativo.

Ieri c’è stata bagarre in Senato, e il Pd ha accusato il vicepresidente La Russa, che presiedeva la seduta, di non essere intervenuto tempestivamente. Come valuta l’episodio?

Non ho seguito nel dettaglio gli accadimenti del Senato perché ero impegnato nei lavori a Montecitorio. Tuttavia dobbiamo dire che sui decreti sicurezza l’azione di Conte e del M5s ha rappresentato il massimo del trasformismo. Gli stessi che hanno votato il provvedimento nel Conte I, mi sembra sempre con la fiducia, oggi ripongono nuovamente la fiducia per cambiarne le caratteristiche principali. In un momento come questo si doveva lavorare per evitare un’invasione migratoria e non porre condizioni di favore per gli sciacalli del mare con un provvedimento che è incentivo all’immigrazione clandestina, che porta in Italia persone in condizioni sanitarie precarie, tra cui malati di Covid, e terroristi.

Lei parla di “invasione”, ma i dati pubblicati ieri da Eurostat certificano che nel terzo trimestre di quest’anno in Italia ci sono state 3.795 richieste d’asilo, meno di Germania, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi. Come se lo spiega?

Le condizioni economiche e sanitarie dell’Italia, con più morti che in tutte le altre nazioni d’Europa in senso assoluto ma anche in proporzione agli abitanti, segnano un record purtroppo negativo, che denuncia criticità rilevanti nel nostro sistema derivanti anche dall’impossibilità di gestire in maniera ordinaria già quelli che abitano oggi la Penisola. Permettere un accesso indiscriminato è un danno rilevante per i cittadini a causa delle note condizioni di rischio ma anche per tutti coloro a cui viene data una prospettiva di vita migliore e che invece si ritrovano ai margini della società senza possibilità di trovare occupazione ed esposti a fattori criminogeni. É probabile che in Germania e negli altri Paesi le condizioni siano diverse da queste, ma noi vorremmo un paese in cui la legalità torni a essere la bussola e l’immigrazione legale un valore.

In questa fase dell’emergenza il governo sembra navigare a vista, talvolta con ripensamenti repentini. Come giudica l’operato dell’esecutivo?

La schizofrenia della maggioranza comporta nei confronti dei cittadini un atteggiamento irresponsabile, dando indicazione in un senso, ad esempio incentivando il cashback, e poi lamentandosi perché le persone vanno nei negozi. La cosa più grave è che di fronte alla cialtroneria rappresentata da questo modello di azione si addossa la responsabilità agli italiani che hanno dimostrato di sapersi comportare meglio di qualsiasi altro popolo. Riteniamo questo gravissimo. Tuttavia fin dal primo momento siamo stati disponibili a lavorare per arginarne le conseguenze sia in termini sanitari che economici, con misure spesso rifiutate dal governo per ragioni ideologiche e altre volte adottate con estremo ritardo. L’esempio più clamoroso è senza dubbio il trasporto pubblico, sul quale da mesi denunciamo i rischi del potenziale contagi che poteva essere evitato prendendo durante l’estate risorse adeguate per convenzioni con mezzi turistici fermi, taxi e Ncc e aiutando queste categorie.

Quali provvedimenti dovrebbero essere presi in vista del Natale?

C’è bisogno di chiarezza: immaginare di cancellare il Natale è un’abiezione ma la cosa più grave è lo stato confusionale: siamo a pochi giorni dal Natale e il governo non ha idea di quello che accadrà. E smettiamo di usare la parola “permesso”. Servono regole, non permessi. É una cosa da regime, noi siamo una democrazia.