di Silvia Vono* Continuano a salire le vittime di femminicidio. Anche nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e in quella successiva, abbiamo dovuto leggere ancora di donne uccise per la mano di uomini che amavano, e dai quali credevano di essere amate. Il silenzio, il buio, il vuoto: queste le sensazioni dopo una violenza. A volte le sensazioni non ci sono, perché si arriva anche alla morte. Non importa se è una parola, uno schiaffo, un pugno, uno stupro o una coltellata: tutto può essere violenza. Il 2020 è stato un anno terribile per alcune donne che più che regine della casa sono state prigioniere fra quattro mura costrette a vivere con i loro aguzzini. È necessario sensibilizzare sempre di più, attraverso iniziative e misure strutturali che aiutino le donne ad affrontare ogni difficoltà e soprattutto ad avere fiducia nelle istituzioni. Insieme possiamo vincere la battaglia e possiamo uscire dal tunnel della paura. Lo Stato c'è in tutte le sue articolazioni, ma è importante far comprendere che, grazie alla presa di coscienza di donne e uomini in grado di guardare oltre il retaggio culturale, l'azione di contrasto alla violenza è sinergica e concreta. *Avvocato, senatrice Italia Viva, componente commissione Femminicidio