Vantaggi di misura nei confronti di Donald Trump in piu' Stati danno a Joe Biden la possibilita' di raggiungere oggi quota 270 "grandi elettori" e diventare cosi', nonostante le contestazioni e le proteste di piazza dei sostenitori del rivale politico, il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti. Secondo dati aggiornati stamane, nella notte americana, Biden puo' contare su 253 "grandi elettori" a fronte dei 214 di Trump. Ai vantaggi in Michigan (+1,4) e Wisconsin (+0,6), ridotti ma a conteggio quasi completato, si aggiungono quelli in Nevada e in Arizona. In attesa della conclusione dello spoglio in Pennsylvania, dove i voti per corrispondenza da scrutinare restano centinaia di migliaia, Biden sta poi recuperando in Georgia: dopo lo spoglio del 95 per cento delle preferenze, Trump e' avanti di appena 23.000 voti. Dall'Arizona al Michigan, nella serata ieri e nella notte si sono tenute e sono tuttora in corso manifestazioni di protesta di sostenitori del presidente uscente. In alcuni casi i dimostranti chiedono lo stop del conteggio, mentre in altri denunciano tentativi di sospendere le operazioni in modo illegittimo. Trump ha gia' annunciato ricorsi giudiziari, in particolare rispetto al voto in Pennsylvania. In questo Stato, che vale 20 "grandi elettori", lo spoglio potrebbe concludersi domani. Scoppia la protesta negli Stati Uniti, mentre continua lo spoglio dei voti negli Stati in bilico: in strada scendono da una parte i manifestanti che chiedono di contare ogni voto contro i ricorsi del presidente Donald Trump in Pennsylvania, Michigan e Georgia, e dall'altra i sostenitori dell'attuale amministrazione che insistono per sospendere il conteggio. A Minneapolis decine di persone sono state bloccate dalla polizia lungo la strada 94, su cui marciavano per chiedere il conteggio di tutti i voti e denunciare le azioni legali della campagna di Trump contro gli spogli. Alla manifestazione, secondo Fox News, avevano preso parte piu' di 500 persone. Scene simili si sono registrate a Portland, in Oregon, dove diverse persone sono state arrestate dalla polizia con l'accusa di aver rotto alcune finestre. Anche in questo caso la richiesta principale della protesta era quella di permettere il conteggio di tutti i voti: "Count Every Vote" e' lo slogan della protesta ed e' anche la richiesta su cui batte la campagna del candidato democratico, Joe Biden. Teatro di proteste anti-Trump e' stata anche New York, dove a Manhattan almeno 20 persone sono state fermate con l'accusa di trasformare una manifestazione pacifica in aggressioni e atti di vandalismo. I manifestanti avevano marciato per le strade intorno a Washington Square Park, nella zona sud-ovest della Grande Mela, gridando "No Trump, No KKK (Ku Klux Klan), No Facist Usa". Manifestazioni anti-Trump per chiedere il conteggio di tutti i voti sono in corso anche a Minneapolis, nel Minnesota, e a Boston, nel Massachusets. Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere di "contare ogni voto". Iniziative simili anche a Chicago e Filadelfia. A Detroit e' stata segnalata, invece, una manifestazione a favore del presidente, per chiedere di mettere in stand by lo spoglio, rilanciando la denuncia di Trump su brogli a favore di Biden. La richiesta della piazza pro-Trump e' opposta, pero', in Arizona, Stato che - secondo le proiezioni di diversi media e' stato vinto pero' da Biden. Nella contea tradizionalmente conservatrice di Maricopa, i manifestanti si sono radunati davanti all'ufficio elettorale al grido "Contate questi voti!".