Un altro "svuotacarceri"? "Non c'e' la possibilita', c'è la certezza che ci siano cinquemila delinquenti pronti a uscire. Non puoi chiudere bar, teatri, palestre e piscine, ristoranti e aprire le porte delle galere per i delinquenti. Ci opporremo anche fisicamente a questa vergogna, se serve presidiando le carceri". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, prima di portare dei fiori all'ambasciata francese a Roma, in solidarietà alla nazione transalpina dopo l'attacco terroristico di Nizza. La lettera dal carcere della No Tav: "In cella il covid incombe come minaccia fatale" E intanto arriva la drammatica lettera di Dana Lauriola, la militante No Tav in carcere da circa un mese per una condanna definitiva a due anni: "Qui, dove le distanze di sicurezza anti-contagio non possono essere rispettate, il covid incombe come una minaccia fatale" scrive Lauriola in una lettera indirizzata al Movimento No Tav e pubblicata su uno dei siti di riferimento. "Il Carcere non è un luogo isolato, decine se non centinaia di persone entrano ed escono ogni giorno per permettere il funzionamento, così come è organizzato", prosegue chiedendosi: "Come si può pensare che questa non sia una popolazione ad alto rischio? E allora si attende e si spera, temendo l'interruzione dei colloqui con i propri cari e di parte delle attività che, col passare dei giorni, appaiono sempre più probabili". "Per concludere, dall'alto dovrebbero arrivare dei provvedimenti per ridurre significativamente la popolazione detenuta, bisognerebbe poter essere soli in cella e potenziare i finanziamenti per la salute di questa popolazione 'fragile'. Ovviamente non credo questo accadrà, ma credo sia importante almeno dircelo", conclude Dana.