Il plenum del Csm ha collocato a riposo Piercamillo Davigo. Il provvedimento scatta dal 21 , all'indomani del compimento dei 70 anni di età, l'età massima per la permanenza in magistratura. Ora è cominciato il dibattito sul nodo se a seguito del pensionamento Davigo decade dalla carica di consigliere del Cdm, come sostiene la Commissione Verifica Titoli "Con il collocamento a riposo - ha detto la togata di Area Elisabetta Chinaglia, relatrice della pratica approvata - si chiude un periodo lungo di esercizio delle funzioni giudiziarie di Davigo, sia requirenti, svolte in un contesto difficile, nel pool Mani Pulite, sia giudicanti, con un lungo periodo in Cassazione: un percorso svolto con elevata preparazione professionale, rigore, assoluta indipendenza e rispetto delle regole". A prendere la parola in plenum e' stato anche il togato di Autonomia&Indipendenza (lo stesso gruppo di Davigo) Giuseppe Marra: "E' doveroso un ringraziamento per quanto fatto in oltre 42 anni di servizio: Davigo e' stato protagonista di indagini contro la corruzione, ma si e' anche occupato di criminalita' organizzata, ricevendo minacce tanto da essere sottoposto a scorta. A detta di tutti, bravo, anzi bravissimo: avrebbe potuto fare il ministro, il sottosegretario, il parlamentare, avere incarichi di vertice in Authority, ma ha sempre rifiutato preferendo svolgere l'attivita' giudiziaria tenendosi ben lontano dalla politica e dai centri di potere". Marra ha anche ricordato l'impegno di Davigo nell'associazionismo giudiziario: "E' stato presidente dell'Anm, di gran lunga il piu' votato a quelle elezioni, e ha denunciato le degenerazioni correntizie ben prima dello scandalo Palamara-Ferri. Ha contribuito a scrivere con disciplina e onore la storia della magistratura italiana".

Di Matteo: "Permanenza di Davigo viola Costituzione. Voto contro"

L'appartenenza all'ordine giudiziario è condizione imprescindibile per l'organo di autogoverno della magistratura che è per 2/3 composto da magistrati. Il rapporto predeterminato tra laici e togati è una regola sancita dalla Costituzione". Quindi la permanenza di Davigo al Csm dopo il suo collocamento in pensione "violerebbe la ratio e lo spirito delle norme costituzionali" e "introdurrebbe un tertium genus di consigliere né togato né laico che altererebbe il rapporto tra i componenti". Lo ha sottolineato il togato indipendente Nino Di Matteo, intervenendo in plenum nel corso della discussione sulla decadenza di Piercamillo Davigo dal ruolo di consigliere dopo il collocamento in pensione. Di Matteo ha quindi annunciato il suo voto a favore alla decadenza, una decisione "presa con grande dolore" per la stima nei confronti del collega che "lascerà un segno nella storia recente della magistratura italiana".