«Ma lei l’ha vista quella lastra? E’ enorme. Ci sono volute tre persone per sollevarla. E’ caduta all’improvviso, mi ha travolto e io sono finita a terra. Salvini, con cui stavo parlando in quel momento, non ce l’ha fatta ad alzarla da solo e ha dovuto chiedere aiuto a dei carabinieri. Poi è arrivato il pubblico ministero, il mio collega-avvocato e un carabiniere: in tre sono riusciti a sfilare la gamba». L’avvocata Giulia Bongiorno parla dopo aver  lasciato con una sedia a rotelle del 118 il tribunale di Catania, dove si trovava per l’udienza preliminare del procedimento a carico dell’ex ministro dell’Interno legato al caso della nave Gregoretti. La senatrice della Lega è rimasta ferita all’altezza della caviglia da un pesante lastrone di marmo di circa un metro quadrato durante la camera di consiglio del gup. «Qualche centimetro più in là e poteva recidermi i legamenti. Per ora non voglio nemmeno provare ad appoggiare il piede. Stasera (ieri, ndr), rientrata a Roma, farò degli accertamenti. Poi vedremo». Intanto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha disposto accertamenti per verificare le condizioni dell’aula in cui si è verificato l’incidente. L’area è stata messa in sicurezza e sono subito iniziate le verifiche su tutte le altre stanze del palazzo di Giustizia. Lunedì sarà consegnata una relazione completa. «Bonafede ha disposto accertamenti? Veramente a me hanno detto che già gli avevano segnalato una serie di problematiche – aggiunge l’ex ministra -. Di sicuro mi muoverò in sede legale e in sede parlamentare con una interrogazione».

Edilizia giudiziaria e quei tribunali che cadono a pezzi

Nel 2018 fu l'Anm a lanciare l'allarme sull'edilizia giudiziaria. Un grido d'allarme inascoltato e ancora drammaticamente attuale. Ecco la "lista nera" dei tribunalimindividuata dai magistrati. Lesioni strutturali vengono segnalate nelle sedi di Siena (nel palazzo situato in via Franci) e Messina (con riguardo agli uffici ubicati nella sede di via Malvizzi), mentre sovraccarico delle strutture portanti nella sede del Tribunale di Napoli ed in particolare negli uffici della sezione Gip-Gup; Solai e soffitti fatiscenti e pericolanti vengono segnalati nelle sedi di: Vercelli (ove, nella struttura del Castello Visconteo in cui sono allocate le sezioni penali e civili del Tribunale e la sede dell’UNEP, nell’anno 2015 a causa di crolli è stato dichiarato inagibile parte del secondo piano sede dell’ufficio Gip e delle sue cancellerie; nel 2016 è crollata una parte del muro di cinta esterno); Monza (l’ala est dell’edificio di Piazza Garibaldi, risalente al 1700, è inutilizzabile dal 2016 per forti ammaloramenti, ad eccezione di poche stanze individuate dal Provveditorato Regionale Opere Pubbliche per un uso precario e temporaneo: i lavori di ristrutturazione risultano appaltati ma non ancora avviati; il plesso di via Vittorio Emanuele presenta avvallamenti nella pavimentazione del secondo piano; entrambi gli edifici necessitano di verifiche di tenuta/staticità); Arezzo (che necessita del rifacimento delle guaine di protezione di terrazze e lastrico solare); Livorno (nel palazzo di via De Larderel è parzialmente crollata la volta di copertura dell’accesso carrabile); Pisa; Perugia (presso l’immobile ove ha sede il Tribunale penale); Messina (nell’immobile di via Malvizzi); Catania (ove nel plesso centrale di Piazza Verga sono stati realizzati solo lavori di somma urgenza dell’importo di 30.000,00 euro a fronte di un progetto definitivo di straordinaria manutenzione della copertura del tetto dell’importo di 320.000,00 euro, mentre nel plesso di via F. Crispi è stata inviata al Provveditorato richiesta di verifiche tecniche);Infiltrazioni piovane vengono segnalati nelle sedi di: Firenze (al quarto piano dell’edificio); Arezzo (a causa del deterioramento sia della copertura del tetto, che degli infissi in legno, piove in diverse parti del Palazzo di giustizia, si allaga il locale ove si trovano server e centralina telefonica); Livorno (in entrambi i plessi di via De Larderel e di via Falcone Borsellino); Siena (nella sede di via Franci); Pistoia; Pisa (nei locali archivio di Tribunale e Procura, nei locali della sezione lavoro siti al piano terra, in numerose stanze di magistrati e cancellieri); Prato; Perugia; Nola; Torre Annunziata (nell’edificio più risalente il tetto è danneggiato ma è in fase di completamento la procedura d’appalto per la riparazione); Savona; Lecce (nel garage del palazzo di via De Pietro); Messina (nell’immobile sito in via Malvizzi e negli uffici di Palazzo Piacentini); Catania (sia nel plesso di Piazza Verga che in quello di via F. Crispi –le fotografie e i filmati dello scorso mese di ottobre dell’acqua scrosciante dentro gli uffici e dei colleghi che si riparano con l’ombrello hanno fatto il giro di tutta Italia e sono facilmente rinvenibili sul web- e nel locale archivio di San Francesco La Rena); Distacco di mattonelle, cornicioni, calcinacci e presenza di crepe vengono segnalati nelle sedi di: Firenze (nonostante l’edifico sia nuovo); Arezzo (anche nell’ala nuova del Palazzo denominata Nuova Espansione); Livorno; Grosseto (ove a rischio è la controsoffittatura di doghe metalliche all’interno dell’edificio della Procura della Repubblica); Pisa; Prato; Perugia (ove sono caduti pannelli di cartongesso dal soffitto del Tribunale Penale); Torre Annunziata (in tutti e tre gli edifici giudiziari, due dei quali di nuova costruzione, gli infissi delle finestre sono ‘pericolanti’ probabilmente per errori di montaggio); Lecce (nel palazzo di via De Pietro); Patti; Messina (nell’immobile sito in via Malvizzi e negli uffici di Palazzo Piacentini); Trapani; carenza degli impianti antincendio e delle vie di fuga sono stati parimenti segnalati nelle sedi di: Monza (con riguardo al palazzo di Piazza Garibaldi sono stati richiesti interventi adeguati dalla Conferenza Permanente e dal Presidente del Tribunale per la realizzazione di vie di fuga e di uscite di emergenza e per la eliminazione di una pericolosa vetrata interna posta dinanzi l’ingresso principale e la sua sostituzione con porta con maniglia antipanico; con riguardo alla sede di via Vittorio Emanuele nel percorso di esodo è stata segnalata la presenza di porte vetrate che determinano un fattore di rischio alto); Siena (ove manca l’agibilità per la sede di via Franci perché non è mai stato effettuato il collaudo); Pisa (nell’edificio del Giudice di Pace); Prato; Avellino (risultano stanziate dal Ministero somme per l’adeguamento dell’edificio di Piazza d’Armi e di via Colombo n. 10, ma i lavori non sono mai iniziati); Nola (dove si attende dal Comune la documentazione inerente il rilascio del certificato di agibilità per la sede sita in via On. Napolitano); Torre Annunziata (non essendo stato effettuato il collaudo dei due edifici di nuova costruzione manca l’agibilità); Savona (il cui plesso necessita anche della realizzazione di scale); Genova; Roma (limitatamente agli uffici della Procura Generale); Lecce; Taranto (ove le vie di fuga sono lontane); Ragusa (sia il palazzo ex INA Assicurazioni che il palazzo di via Natalelli, che attendono che il progetto originariamente approvato dal comune di Ragusa per realizzare una scala antincendio all’esterno del palazzo sia finanziato dal Ministero e quest’ultimo destinatario anche di disposizioni che contingentano il numero di udienze giornaliere poiché la struttura non sopporta la presenza contemporanea di più di trecento persone; per quanto riguarda il palazzo ex INA, risulta dalla dichiarazione del Dirigente del Settore V del Comune di Ragusa dell’aprile 2017, che lo stesso non è soggetto alla disciplina del DM 22/2/2006 -Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici o locali destinati ad uffici- in quanto i locali esistenti erano già adibiti ad ufficio ed alla disciplina del DPR 151/11 sui controlli di prevenzione incendi, essendo le presenze giornaliere inferiori a 300); Catania (il palazzo centrale di piazza Verga non gode ancora del certificato prevenzione incendi in quanto necessitano alcuni lavori per ottemperare alle prescrizioni impartite dal Comando dei Vigili del Fuoco, opere che però non hanno ancora ricevuto i correlativi stanziamenti ministeriali); il mancato rispetto della normativa di sicurezza viene segnalato nelle sedi di: Arezzo (ove è stata segnalata la presenza di pavimentazione in marmo lucido scivolosa e pericolosa, specie in considerazione dei frequenti allagamenti dovuti ad infiltrazioni di acqua piovana); Taranto (ove la pavimentazione è obsoleta e pericolosa); Catania (nella sede di via Guardia della Carvana ove insistono le sezioni specializzate del Tribunale lavoro e della Corte lavoro mancano maniglioni antipanico nel portone di ingresso/uscita e strisce antiscivolo sulle scale che collegano i diversi piani e ciò a causa del contenzioso insorto col condominio in cui sono allocati tali uffici);il mancato rispetto della normativa antisismica viene segnalato ad Avellino (il palazzo di Piazza d’Armi costruito prima del 1980 non ha agibilità e necessita di adeguamento alla più recente normativa sismica per il quale risultano stanziate somme) e a Ragusa (ove la costruzione del palazzo di giustizia di via Natalelli risale agli anni Settanta, prima dell’entrata in vigore della normativa sulle costruzioni antisismiche; di recente, con determinazione n. 21 del 22/3/2018 del Settore Pianificazione Urbanistica e Centri Storici della Città di Ragusa, nell’ambito di un progetto di valutazione dello stato di sicurezza nei confronti dell’azione sismica degli edifici pubblici strategici, è stato approvato “un piano di indagini finalizzato all’individuazione delle caratteristiche dei materiali e della geometria degli elementi strutturali dell’edificio in questione e delle indagini geognostiche e prove di laboratorio per la caratterizzazione litostratigrafica e geotecnica del terreno sul quale insiste lo stesso” ed è stata avviata la procedura di affidamento per l’esecuzione del piano);l’inadeguatezza degli impianti elettrici è segnalata nelle sedi di: Monza (sia nell’edificio di Piazza Garibaldi, ove sono stati descritti quadri elettrici in posizione soggetta a frequenti allagamenti, numerosi episodi di black out, sia nel palazzo di via Vittorio Emanuele); Arezzo (ove la cabina elettrica non è stata revisionata); Avellino (l’edificio di Piazza d’Armi attende l’adeguamento e la certificazione dell’impianto, la sostituzione o il ripristino del gruppo elettrogeno); Nola (ove è necessaria la sostituzione della centralina elettrica nella sede della Reggia Orsini); Savona; Lecce (ove in alcune aule penali sono presenti cavi elettrici a cielo aperto); Taranto; Messina; Catania (ove proprio in questi primi giorni di dicembre è finalmente avvenuto il collaudo della nuova cabina elettrica del plesso di via Crispi che da anni non funzionava e che aveva determinato problemi al funzionamento degli ascensori e agli impianti di riscaldamento e condizionamento, inducendo il Presidente del Tribunale a sospendere le udienze nei mesi estivi);il malfunzionamento e l’inadeguatezza degli ascensori sono segnalati nelle sedi di: Monza (nell’ufficio di via Vittorio Emanuele); Arezzo (i vani ascensori sovente si allagano); Prato (per diversi mesi tutti e quattro gli ascensori sono stati rotti e allo stato ne risultano funzionanti solo due); Napoli (ove sono frequentissimi guasti non immediatamente riparabili); Roma (ove pare che sia stata accolta dal Ministero la richiesta di sostituzione di tutti gli ascensori degli uffici di Piazzale Clodio, viale Giulio Cesare e via Lepanto); Messina (negli immobili di via Malvizzi e di Palazzo Piacentini); Trapani; Catania (con riguardo al plesso di via F.Crispi);l’inadeguatezza e la fatiscenza degli impianti idraulici sono segnalati a Monza, Firenze, Avellino (l’edificio di Piazza d’Armi attende l’adeguamento e la certificazione dell’impianto idrico), Taranto, Messina (nella sede di via Malvizzi) e degli impianti igienici a Pisa, Avellino, Savona, Genova, Roma, Taranto, Catania;il malfunzionamento e l’inadeguatezza degli impianti di riscaldamento/condizionamento al concreto fabbisogno vengono segnalati nelle sedi di: Monza (negli uffici di Piazza Garibaldi manca la denuncia di attività per la messa in opera dell’impianto termico ed in quelli di via Vittorio Emanuele le tubature e la centrale termica non sono conformi alle norme di sicurezza e antincendio); Firenze (nella quale è segnalato l’eccessivo rumore ai limiti della tollerabilità); Siena (nel palazzo di via Franci per la vetustà dello stesso); Prato; Avellino (con riguardo al plesso sito in via Colombo n. 10); Nola; Savona; Lecce; Taranto; Messina (nell’immobile di via Malvizzi); Trapani;la mancanza di impianti di riscaldamento/condizionamento sono segnalate nelle sedi di Vercelli (nelle aule di udienza sia penali che civili del Tribunale e nel locale adibito ad audizioni protette) e Genova;la scarsa salubrità degli ambienti è segnalata nelle sedi di: Monza (ove la coibentazione di alcune tubature nei locali sotterranei è caratterizzata dalla presenza di amianto, che seppure risultato non aerodispersibile, necessita comunque di periodici controlli ed ove i locali archivio interrati sono privi di areazione, caratterizzati da ammaloramento delle superfici murarie e con sospetta presenza di radon); Firenze (nei locali destinati ad archivio e corpi di reato ci sono problemi di staticità ed areazione e nelle copertura è presente la fibra di vetro); Pisa (ove una centralina elettrica situata in aderenza agli uffici genera onde elettromagnetiche); Prato (ove è copiosa la presenza di umidità); Perugia; Napoli Nord (sussistono problemi di areazione nei corridoi del secondo piano); Torre Annunziata (nell’edificio più risalente è ancora presente moquette maleodorante); Messina (negli uffici di Palazzo Piacentini ed in particolare in quelli GIP-GUP e Procura siti al piano cantinato e nell’aula del Tribunale del riesame); Catania (negli archivi di San Giuseppe La Rena);l’insufficienza di aule di udienza è segnalata sia per il settore civile (che determina nei Tribunali di Napoli Nord, Taranto, Messina, Patti, Catania, che le udienze si tengano quasi esclusivamente in stanze originariamente deputate a costituire ufficio del Giudice con conseguente sovraffollamento delle stesse e concreti problemi di sicurezza) che per quello penale (ciò a Massa, Catania) e la mancanza di stanze per tutti i magistrati e la consequenziale condivisione delle stesse è emersa nelle sedi di Vercelli, Taranto, Messina, Patti, Catania; la mancanza di aule per gli esami protetti e per le ricognizioni di persona è segnalata a Catania, mentre l’insufficienza delle dotazioni per le videoconferenze a Napoli Nord (i cui Giudici spesso devono ricorrere alle aule site nei Tribunali di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere) e Catania (spesso occorre spostarsi nel carcere di Bicocca che dista diversi chilometri con dispersione di energie e tempo);archivi insufficienti fatiscenti sono stati segnalati a Prato, Napoli, Genova, Patti, Messina, Catania;la presenza non occasionale di ratti e blatte è stata segnalata rispettivamente, per i primi, nelle sedi di Prato e Messina (negli uffici di Palazzo Piacentini: cfr. fotografie allegate) e, per le seconde, nelle sedi di Torre Annunziata e Messina (negli uffici di Palazzo Piacentini);problemi di insufficienza di aree parcheggio –che ridondano sulla tematica della sicurezza- ricorrono nelle sedi di Napoli, Napoli Nord (ove sussistono anche avvallamenti della pavimentazione, si verificano allagamenti frequenti, si registra la presenza di alberi ad alto fusto non manutenuti) e Catania.